La riforma punto per punto
Questi i punti principali del disegno di legge varato da Palazzo Madama.
- COSTO STANDARD: Il criterio della spesa storica per i servizi sarà sostituito da quello del costo standard, uguale in tutto il paese, nell'ottica di garantire autonomia di entrata e di spesa agli enti locali.
- AUTONOMIA FISCALE: Nel rispetto del principio che non potrà aumentare la pressione fiscale, sarà data autonomia tributaria agli enti territoriali.
- CLAUSOLA SALVAGUARDIA: Il federalismo fiscale non dovrà comportare nuovi oneri per la finanza pubblica. Prevista una clausola di salvaguardia per le regioni del sud così che i fondi perequativi non comprendano il fondo da 1 miliardo e mezzo per il Mezzogiorno.
- COMPARTECIPAZIONE: Alla Camera è stata eliminata l'aliquota riservata Irpef per le Regioni che però hanno ottenuto compartecipazioni ai tributi erariali e, prioritariamente, al gettito Iva.
- CITTÀ METROPOLITANE: Sono nove le città metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria e Roma capitale.
- ROMA CAPITALE: Nasce il nuovo ente Roma Capitale con nuove funzioni e un patrimonio proporzionale. Il Consiglio comunale si chiamerà assemblea capitolina.
- LEGGE STATALE PER LEA E LEP: Sarà una legge dello Stato a definire i nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea) e delle prestazioni (Lep) con cui poi saranno stabiliti costi e fabbisogni standard.
- ISTRUZIONE: Alle Regioni spetteranno le spese per la sola gestione amministrativa del settore scuola.
- TRASPORTO PUBBLICO: Sarà definito a livello nazionale un livello di servizio minimo per il trasporto pubblico locale che non è però tra le funzioni essenziali.
- PREMI AI VIRTUOSI: i premi ai Comuni virtuosi vengono estesi a Province e Comuni che si associano per la fornitura di servizi.
- REGIONI A STATUTO SPECIALE: Sarà istituito un tavolo di confronto tra il governo e ciascuna regione a statuto speciale e ciascuna provincia autonoma per individuare le linee guida, gli indirizzi e gli strumenti per assicurare il concorso delle regioni a statuto speciale e delle province autonome agli obiettivi di perequazione e di solidarietà.
- BICAMERALINA: Una commissione bicamerale - composta da 15 deputati e 15 senatori nominati dai presidenti dei due rami del Parlamento - esprimerà parare sui decreti attuativi.
- TEMPI: Entro un anno dall'entrata in vigore della riforma dovrà essere emanato il primo decreto attuativo - ma si prevede che arrivi già prima dell'estate - e si attende un più chiaro quadro dei costi. Tutti i decreti delegati dovranno essere varati entro 2 anni, con eventuali correzioni entro altri 24 mesi, fra cui il testo con il passaggio dalla spesa storica al costo standard che dovrà andare a regime entro 5 anni.
29 aprile 2009
Mi pariri ca funt cosas giai bias, su seculu passau, cun atra genti chi si ponniara sa camisa niedha...andeus a biri. Saludus indipendentistas.
Questi i punti principali del disegno di legge varato da Palazzo Madama.
- COSTO STANDARD: Il criterio della spesa storica per i servizi sarà sostituito da quello del costo standard, uguale in tutto il paese, nell'ottica di garantire autonomia di entrata e di spesa agli enti locali.
- AUTONOMIA FISCALE: Nel rispetto del principio che non potrà aumentare la pressione fiscale, sarà data autonomia tributaria agli enti territoriali.
- CLAUSOLA SALVAGUARDIA: Il federalismo fiscale non dovrà comportare nuovi oneri per la finanza pubblica. Prevista una clausola di salvaguardia per le regioni del sud così che i fondi perequativi non comprendano il fondo da 1 miliardo e mezzo per il Mezzogiorno.
- COMPARTECIPAZIONE: Alla Camera è stata eliminata l'aliquota riservata Irpef per le Regioni che però hanno ottenuto compartecipazioni ai tributi erariali e, prioritariamente, al gettito Iva.
- CITTÀ METROPOLITANE: Sono nove le città metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria e Roma capitale.
- ROMA CAPITALE: Nasce il nuovo ente Roma Capitale con nuove funzioni e un patrimonio proporzionale. Il Consiglio comunale si chiamerà assemblea capitolina.
- LEGGE STATALE PER LEA E LEP: Sarà una legge dello Stato a definire i nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea) e delle prestazioni (Lep) con cui poi saranno stabiliti costi e fabbisogni standard.
- ISTRUZIONE: Alle Regioni spetteranno le spese per la sola gestione amministrativa del settore scuola.
- TRASPORTO PUBBLICO: Sarà definito a livello nazionale un livello di servizio minimo per il trasporto pubblico locale che non è però tra le funzioni essenziali.
- PREMI AI VIRTUOSI: i premi ai Comuni virtuosi vengono estesi a Province e Comuni che si associano per la fornitura di servizi.
- REGIONI A STATUTO SPECIALE: Sarà istituito un tavolo di confronto tra il governo e ciascuna regione a statuto speciale e ciascuna provincia autonoma per individuare le linee guida, gli indirizzi e gli strumenti per assicurare il concorso delle regioni a statuto speciale e delle province autonome agli obiettivi di perequazione e di solidarietà.
- BICAMERALINA: Una commissione bicamerale - composta da 15 deputati e 15 senatori nominati dai presidenti dei due rami del Parlamento - esprimerà parare sui decreti attuativi.
- TEMPI: Entro un anno dall'entrata in vigore della riforma dovrà essere emanato il primo decreto attuativo - ma si prevede che arrivi già prima dell'estate - e si attende un più chiaro quadro dei costi. Tutti i decreti delegati dovranno essere varati entro 2 anni, con eventuali correzioni entro altri 24 mesi, fra cui il testo con il passaggio dalla spesa storica al costo standard che dovrà andare a regime entro 5 anni.
29 aprile 2009
Mi pariri ca funt cosas giai bias, su seculu passau, cun atra genti chi si ponniara sa camisa niedha...andeus a biri. Saludus indipendentistas.