mercoledì 24 giugno 2009
Un cero per i Cento giorni di Governo
L'isola è in ginocchio, Ugo festeggia
È qui la festa? Finalmente si è scoperto a cosa serviva il “coltello tra i denti” con il quale Cappellacci diceva di voler affrontare i rapporti Stato- Regione: a tagliare la torta. Cosa ci fanno Gianni Letta, Romana Liuzzo e Ugo Cappellacci davanti a tre torte? A quanto pare due settimane fa avevano tutti da festeggiare qualcosa. La giornalista di Panorama il suo 43esimo compleanno, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio un anno di governo. E il presidente della Sardegna? Ugo Cappellacci festeggiava i primi 100 giorni alla guida della Regione. Torte, candeline e brindisi mondani per gli incredibili risultati raggiunti dopo tre mesi di Governo? A quanto pare, sì.
Chissà se ha pure espresso un desiderio, soffiando sul cero della torta- simbolo dell'Isola. Quella dove campeggia una folcloristica bandierina dei quattro mori che, opportunamente ri-bendati, guardano a destra. Forse il desiderio si è già avverato: cento giorni di sub governo, passati indenni. Soffia, Ugo, sulla candela dei trionfi raggiunti. Anche se, ammettiamolo, il trasferimento del G8 all'Aquila, avrebbe meritato almeno i fuochi d'artificio. E che dire della Sassari- Olbia? E dell'ipotesi sempre valida dell'Isola culla atomica del Mediterraneo? Come minimo avrebbero dovuto organizzare la sagra, per i primi 100 giorni di Governo Cappellacci.
Vale la pena, a questo punto, ricordare cosa assicurava di fare il governatore nei suoi primi cento giorni di governo. Intanto, “l'attivazione di un tavolo di lavoro con i principali attori economici, sociali e del volontariato del territorio”. Quindi lo studio di “misure finalizzate all'erogazione di un reddito di cittadinanza”. Ma, sopra e prima di tutto, l'intervento clou dei primi cento giorni di governo: il “bonus” per i disoccupati. Nella sanità, invece, l'obiettivo era semplice: “dimezzare le liste d'attesa”. Sul fronte nazionale, l'approccio, faceva prevedere fuoco e fiamme: “Avvio immediato di un tavolo di confronto con il Governo per rilanciare le grandi opere in Sardegna”.
Lo riferiva nelle interviste pre elettorali, Ugo Cappellacci. Citando quel programma custodito ancora nel suo sito da candidato presidente. Peccato che, a tre mesi dalle elezioni, sia rimasto lettera morta. Lui, intanto, soffia sulla candelina. Più difficile sarà spegnere il fuoco, innescato dalla crisi, che divampa in Sardegna. Potrà pure continuare a sorridere, l'Ugo-mondano. Ma i sardi, risultati alla mano, non trovano nulla per cui festeggiare.
L’altra voce
Dhu narara aminculu a su pardinu!
Un cero per i Cento giorni di Governo
L'isola è in ginocchio, Ugo festeggia
È qui la festa? Finalmente si è scoperto a cosa serviva il “coltello tra i denti” con il quale Cappellacci diceva di voler affrontare i rapporti Stato- Regione: a tagliare la torta. Cosa ci fanno Gianni Letta, Romana Liuzzo e Ugo Cappellacci davanti a tre torte? A quanto pare due settimane fa avevano tutti da festeggiare qualcosa. La giornalista di Panorama il suo 43esimo compleanno, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio un anno di governo. E il presidente della Sardegna? Ugo Cappellacci festeggiava i primi 100 giorni alla guida della Regione. Torte, candeline e brindisi mondani per gli incredibili risultati raggiunti dopo tre mesi di Governo? A quanto pare, sì.
Chissà se ha pure espresso un desiderio, soffiando sul cero della torta- simbolo dell'Isola. Quella dove campeggia una folcloristica bandierina dei quattro mori che, opportunamente ri-bendati, guardano a destra. Forse il desiderio si è già avverato: cento giorni di sub governo, passati indenni. Soffia, Ugo, sulla candela dei trionfi raggiunti. Anche se, ammettiamolo, il trasferimento del G8 all'Aquila, avrebbe meritato almeno i fuochi d'artificio. E che dire della Sassari- Olbia? E dell'ipotesi sempre valida dell'Isola culla atomica del Mediterraneo? Come minimo avrebbero dovuto organizzare la sagra, per i primi 100 giorni di Governo Cappellacci.
Vale la pena, a questo punto, ricordare cosa assicurava di fare il governatore nei suoi primi cento giorni di governo. Intanto, “l'attivazione di un tavolo di lavoro con i principali attori economici, sociali e del volontariato del territorio”. Quindi lo studio di “misure finalizzate all'erogazione di un reddito di cittadinanza”. Ma, sopra e prima di tutto, l'intervento clou dei primi cento giorni di governo: il “bonus” per i disoccupati. Nella sanità, invece, l'obiettivo era semplice: “dimezzare le liste d'attesa”. Sul fronte nazionale, l'approccio, faceva prevedere fuoco e fiamme: “Avvio immediato di un tavolo di confronto con il Governo per rilanciare le grandi opere in Sardegna”.
Lo riferiva nelle interviste pre elettorali, Ugo Cappellacci. Citando quel programma custodito ancora nel suo sito da candidato presidente. Peccato che, a tre mesi dalle elezioni, sia rimasto lettera morta. Lui, intanto, soffia sulla candelina. Più difficile sarà spegnere il fuoco, innescato dalla crisi, che divampa in Sardegna. Potrà pure continuare a sorridere, l'Ugo-mondano. Ma i sardi, risultati alla mano, non trovano nulla per cui festeggiare.
L’altra voce
Dhu narara aminculu a su pardinu!