SARDIGNA NATZIONE INDIPENDENTZIA - UNIDADE INDIPENDENTISTA

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    Pipius iscraus

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    Marku


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    Messaggio  Marku Mer Ago 05, 2009 10:49 am

    Tratta di bimbi in Ogliastra Un arresto, trenta indagati
    Il pm Rossella Spano ha ipotizzato l'esistenza di una vera e propria associazione a delinquere finalizzata a reati che vanno dal falso alla tratta di persone e iscritto nel registro degli indagati oltre trenta sospettati, chiedendo l'arresto di ventidue di loro. Coinvolti funzionari della Direzione provinciale del lavoro di Nuoro. Neonati fatti arrivare in Sardegna con l'inganno, clandestini regolarizzati con la compiacenza di chi, anziché vigilare, giocava sporco. La Procura della Repubblica di Lanusei indagava da anni. E adesso ha scoperchiato la pentola, con una clamorosa operazione che dall'Ogliastra si è estesa a macchia d'olio in Sarcidano, Baronia e Barbagia. Fino a toccare alcuni funzionari della Direzione provinciale del lavoro di Nuoro, sotto inchiesta, ma a piede libero, perché avrebbero taroccato le carte. Il pm Rossella Spano ha ipotizzato l'esistenza di una vera e propria associazione a delinquere finalizzata a reati che vanno dal falso alla tratta di persone e iscritto nel registro degli indagati oltre trenta sospettati, chiedendo l'arresto di ventidue di loro. I fatti dicono però che in manette è finito soltanto uno degli indagati. Anzi, una. Perché si tratta di una donna marocchina, vedova di un ogliastrino, da tempo residente a Tortolì. Lei si chiama Oum el Kahir Aniba, 46 anni, arrestata ieri all'alba dai carabinieri della compagnia di Lanusei. La donna, lo scorso anno, tornò da Marocco con un bimbo che allora aveva un mese o poco più. Sostenne (e sostiene) che si trattasse di suo figlio, ma gli accertamenti degli investigatori l'avrebbero clamorosamente smentita. La donna non potrebbe avere figli. Così a suo carico sono stati ipotizzati reati da brivido: tratta di persone, sequestro di persona, truffa. Anche altre due persone sarebbero dovute finire in cella, ma hanno fatto in tempo a tagliare la corda prima del blitz dei militari dell'Arma. La posizione della extracomunitaria - va detto subito - è tutta da verificare. Lo sostiene lo stesso gip Luca Verzeni, che nella sua chilometrica ordinanza di custodia cautelare, accoglie la tesi del pm solo in relazione al reato di truffa. Quanto al resto il giudice non ha accolto le argomentazioni dell'accusa. Di più: sono state respinte le richieste di custodia cautelare (in carcere, agli arresti domiciliari o all'obbligo di dimora) per ventuno dei sospettati. Di fronte alla prospettiva di un flop, i magistrati inquirenti non si sono però arresi. Il pm Giuseppa Geremia, in distacco in Ogliastra, ha fatto appello al Tribunale della libertà perché accolga le richieste di arresto. A questo proposito è già tempo di udienza. Il prossimo 18 agosto i personaggi coinvolti dovranno presentarsi a Cagliari davanti ai magistrati del riesame. Tra di loro ci sono molti nordafricani, un consulente del lavoro, e diversi anziani che avrebbero avuto rapporti con le immigrate: questi ultimi sono Giovanni Antonio Cabras, 80 anni, pensionato di Urzulei che vive a Irgoli e Peppino Murgia, 74 anni, nato a Osini ma residente a Tortolì. Gli altri sardi coinvolti sono Antonio Francesco Catte, 46 anni, nato a Nuoro ma residente a Orosei, e Salvatore Serra, 38 anni, nato a Roma ma residente a Tortolì. I marocchini in attesa del verdetto dei giudici del riesame sono Youssef Amjerih, 42 anni, Brahim, Naceur, Fatiha, Rabea e Saadia Aniba (rispettivamente 41, 36, 44, 26 e 66 anni), tutti residenti a Tortolì, Mjid Bounabri, 48 anni, residente a Barisardo, Rachida Al Mekkaoui, 37 anni, residente a Tortolì, Ahmed Enadoui, 40 anni, che abita a Barisardo, Hamid, Mohamed e Slimane Essoulimani (40, 43 e 25 anni, rsidenti il primo a Sadali, gli altri due a Sorgono), Mohamed Haji 45 anni, domiciliato a Gairo, e Mohamed Tarik (45 anni), residente a Barisardo. Abdelfatah e Rahal Hamouch (32 e 36 anni) sono invece già agli arresti per altri fatti: il primo ai domiciliari nella sua casa di Gairo, il secondo nel carcere di Badu 'e Carros a Nuoro. Per conoscere la loro sorte processuale, tutti, dovranno attendere altre due settimane.
    TONIO PILLONCA
    Mercoledì 05 agosto 2009 09.23

    No podeus permitti chi in domu nostra succedanta custas cosas! Cumenti est s'atra forma de isfrutamentu po chini bolliri pigai pipius allenus in atras partis de su mundu, ca po dhu tenni bisongiara abbarai calincunu mesi inias, lassendenci unu paghedhu de dinai po papai e dromiri, no castiant a is pipius chi funt in circa de amori, de una famillia, castianta a su dinai! S'atru mercau de personas est s'imigratzioni chi is leghistas anti postu in codici penali, est un'affariu mannu po chini si movidi apallas de custus pobirus! Nosus indipendentistas, depeus fai de totu po no biri custas formas de isfrutamentu, chi nci torranta s'umanidadi a coa de seculus! Saludus indipendentistas.

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