AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE
COMUNICATO STAMPA
PRESIDENTE NAPOLITANO
LA LEGGA LEI LA COSTITUZIONE ITALIANA.
Premesso che da indipendentista sardo non riconosco la costituzione italiana e non sento nessun dovere di onorarla e rispettarla, non posso fare a meno di prendere atto del formalismo strumentale che di tale Carta viene fatto nei pistolotti da cerimoniale.
Non ultimo quello fatto dal presidente Napolitano ad Auronzo di Cadore che ribadendo “l’inscindibilità del nostro patrimonio nazionale da nord a sud” si affretta a mettere le mani sulle dolomiti, novello patrimonio mondiale dell’Unesco e liquida come “particolarismi” le connessioni di tali beni con i territori e le popolazioni di appartenenza.
Per Napolitano tutto appartiene all’Italia. I 9000 nuraghi, le domos de Janas, i bronzetti, la lingua sarda e gli stessi sardo parlanti fanno parte del patrimonio italiano e sono prigionieri della sua “indivisibilità”.
“Babbeddu totu papatu” direbbe un detto Bittese facendo riferimento ad un babbo che ruba tutto ai figli e pretende anche, come fa Napolitano, di educarli invitandoli a leggere la Carta Costituzionale.
La legga lei sig. presidente e si accorgerà che il suo operare è in netta contrapposizione con l’art. 2 che detta “ La repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità ………” ed aggiunge con l’art. 3 che “ E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli ….. , che impediscono il pieno sviluppo della persona umana …. “
Bene sig. presidente, la sua repubblica, vietandomi la lingua, nascondendomi la storia ed espropriamdomi dei segni che il mio popolo ha lascito sul territorio dove vive, mi sta togliendo il diritto ad una “ formazione sociale ove si svolge la mia personalità”, mi sta impedendo “il pieno sviluppo della mia persona umana” e non mi sta riconoscendo e garantendo i “diritti inviolabili dell’uomo”.
Sig. Presidente, prenda atto e legga meglio la Costituzione.
Nugoro 25/08/09 BUSTIANU CUMPOSTU
Coordinadore Nazionale
COMUNICATO STAMPA
PRESIDENTE NAPOLITANO
LA LEGGA LEI LA COSTITUZIONE ITALIANA.
Premesso che da indipendentista sardo non riconosco la costituzione italiana e non sento nessun dovere di onorarla e rispettarla, non posso fare a meno di prendere atto del formalismo strumentale che di tale Carta viene fatto nei pistolotti da cerimoniale.
Non ultimo quello fatto dal presidente Napolitano ad Auronzo di Cadore che ribadendo “l’inscindibilità del nostro patrimonio nazionale da nord a sud” si affretta a mettere le mani sulle dolomiti, novello patrimonio mondiale dell’Unesco e liquida come “particolarismi” le connessioni di tali beni con i territori e le popolazioni di appartenenza.
Per Napolitano tutto appartiene all’Italia. I 9000 nuraghi, le domos de Janas, i bronzetti, la lingua sarda e gli stessi sardo parlanti fanno parte del patrimonio italiano e sono prigionieri della sua “indivisibilità”.
“Babbeddu totu papatu” direbbe un detto Bittese facendo riferimento ad un babbo che ruba tutto ai figli e pretende anche, come fa Napolitano, di educarli invitandoli a leggere la Carta Costituzionale.
La legga lei sig. presidente e si accorgerà che il suo operare è in netta contrapposizione con l’art. 2 che detta “ La repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità ………” ed aggiunge con l’art. 3 che “ E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli ….. , che impediscono il pieno sviluppo della persona umana …. “
Bene sig. presidente, la sua repubblica, vietandomi la lingua, nascondendomi la storia ed espropriamdomi dei segni che il mio popolo ha lascito sul territorio dove vive, mi sta togliendo il diritto ad una “ formazione sociale ove si svolge la mia personalità”, mi sta impedendo “il pieno sviluppo della mia persona umana” e non mi sta riconoscendo e garantendo i “diritti inviolabili dell’uomo”.
Sig. Presidente, prenda atto e legga meglio la Costituzione.
Nugoro 25/08/09 BUSTIANU CUMPOSTU
Coordinadore Nazionale