Eolico, è disobbedienza civile Sindaci in trincea: partono i ricorsi
La battaglia contro il parco eolico nel mare di Is Arenas, nella costa oristanese, unisce i sardi. Ieri mattina la manifestazione nella spiaggia di Cuglieri, oggi il sit-in a Cagliari
Il consigliere regionale Domenico Gallus è di Paulilatino. Ed è lui stesso, dal microfono del teatro Garau, a mettere in guardia sul difetto di pronuncia tipico dei “paulesi”. «Raddoppiamo la consonante elle. Dunque dirò chiaramente cosa penso delle “pale” che girano. Non solo a Is Arenas ma di tutto l'eolico che si vorrà fare nel mare sardo». Ieri nella grande assemblea organizzata a Oristano contro il progetto degli ottanta megaventilatori sul mare, il verdetto è stato unanime. No su tutti i fronti. A costo, come ha provocatoriamente dichiarato il sindaco di Santa Giusta, Antonello Figus, «di organizzare proteste eclatanti, di disobbedienza civile. Non siamo obbligati a fare sempre le persone educate: se ci costringono siamo pronti a toglierci la fascia tricolore e metterci a capo del disordine». Figus ha già ricevuto la comunicazione di un nuovo parco eolico dentro il golfo di Oristano. Il fronte di attacco è dunque in marcia, unito e compatto. E oggi sarà a Cagliari. Non sono bastate le rassicurazioni dell'assessore regionale all'Agricoltura Andrea Prato, ieri al Garau: «La Giunta ribadisce il suo no secco al parco eolico di Is Arenas». Oggi l'esecutivo Cappellacci, «sulla base dei pronunciamenti del territorio e dei consigli provinciali e comunali, si esprimerà formalmente contro in sede di autotutela». Prato ha ribadito che la Regione «non è per i parchi di energia alternativa che sorgono in zone della Sardegna di particolare pregio ambientale, figuriamoci nella costa tra S'Archittu e Su Pallosu». Ha poi annunciato «un piano per l'energia che integri l'eolico, l'idroelettrico, le biomasse e il solare. Saranno privilegiate quelle zone di scarso pregio ambientale e quelle pubbliche». Ma per il Comitato antiparco non basta. Anche perché da Roma ieri è stato comunicato ai sindaci di Narbolia e San Vero Milis che, nonostante il parere negativo dei Comuni sardi, il Ministero ha già dato via libera alla installazione di due anemomentri nella spiaggia davanti al futuro parco. «Avrebbero dovuto impedire prima questo scempio, questo oltraggio alla nostra libertà e dignità», attacca Marcello Soppelsa, portavoce della protesta. «Chiederemo alla Regione che si faccia al più presto una conferenza di servizi col Ministero delle Infrastrutture, per capire quale è l'orientamento del governo sull'eolico di Is Arenas». Critiche anche dalla parlamentare del Pd, Caterina Pes: «Quelle dell'assessore sono state parole ambigue. La Giunta regionale deve deliberare subito, di sua iniziativa e presentare opposizione al progetto, senza aspettare i documenti delle istituzioni oristanesi». Inequivocabile la posizione di Legambiente che ieri con le parole del responsabile Vincenzo Tiana ha bocciato il parco di Is Arenas: «Sovradimensionato e chiaro esempio di eolico selvaggio» Il sindaco di Oristano Angela Nonnis ha ribadito «la netta opposizione a quel progetto». A dare man forte al comitato antiparco ieri è arrivato anche il documento di opposizione approvato dalla Provincia di Oristano e dai comuni di San Vero Milis, Narbolia e Cuglieri. Il ricorso sarà presentato oggi alla Capitaneria di porto di Oristano dove è stata inoltrata la richiesta di concessione di un'area demaniale per sessant'anni, dalla società Is Arenas Renewables Energies srl. Sede a Bosa, capitale sociale 10 mila euro e un progetto da 500 milioni. Sul palco si sono alternati diversi consiglieri regionali (Antonio Solinas, Attilio Dedoni, Oscar Cherchi) ma su tutti il più agguerrito è stato il presidente della Provincia Pasquale Onida: «Questo progetto non passerà. Non passerà, non passerà».
ROBERTO RIPA Martedì 06 ottobre 2009
La battaglia contro il parco eolico nel mare di Is Arenas, nella costa oristanese, unisce i sardi. Ieri mattina la manifestazione nella spiaggia di Cuglieri, oggi il sit-in a Cagliari
Il consigliere regionale Domenico Gallus è di Paulilatino. Ed è lui stesso, dal microfono del teatro Garau, a mettere in guardia sul difetto di pronuncia tipico dei “paulesi”. «Raddoppiamo la consonante elle. Dunque dirò chiaramente cosa penso delle “pale” che girano. Non solo a Is Arenas ma di tutto l'eolico che si vorrà fare nel mare sardo». Ieri nella grande assemblea organizzata a Oristano contro il progetto degli ottanta megaventilatori sul mare, il verdetto è stato unanime. No su tutti i fronti. A costo, come ha provocatoriamente dichiarato il sindaco di Santa Giusta, Antonello Figus, «di organizzare proteste eclatanti, di disobbedienza civile. Non siamo obbligati a fare sempre le persone educate: se ci costringono siamo pronti a toglierci la fascia tricolore e metterci a capo del disordine». Figus ha già ricevuto la comunicazione di un nuovo parco eolico dentro il golfo di Oristano. Il fronte di attacco è dunque in marcia, unito e compatto. E oggi sarà a Cagliari. Non sono bastate le rassicurazioni dell'assessore regionale all'Agricoltura Andrea Prato, ieri al Garau: «La Giunta ribadisce il suo no secco al parco eolico di Is Arenas». Oggi l'esecutivo Cappellacci, «sulla base dei pronunciamenti del territorio e dei consigli provinciali e comunali, si esprimerà formalmente contro in sede di autotutela». Prato ha ribadito che la Regione «non è per i parchi di energia alternativa che sorgono in zone della Sardegna di particolare pregio ambientale, figuriamoci nella costa tra S'Archittu e Su Pallosu». Ha poi annunciato «un piano per l'energia che integri l'eolico, l'idroelettrico, le biomasse e il solare. Saranno privilegiate quelle zone di scarso pregio ambientale e quelle pubbliche». Ma per il Comitato antiparco non basta. Anche perché da Roma ieri è stato comunicato ai sindaci di Narbolia e San Vero Milis che, nonostante il parere negativo dei Comuni sardi, il Ministero ha già dato via libera alla installazione di due anemomentri nella spiaggia davanti al futuro parco. «Avrebbero dovuto impedire prima questo scempio, questo oltraggio alla nostra libertà e dignità», attacca Marcello Soppelsa, portavoce della protesta. «Chiederemo alla Regione che si faccia al più presto una conferenza di servizi col Ministero delle Infrastrutture, per capire quale è l'orientamento del governo sull'eolico di Is Arenas». Critiche anche dalla parlamentare del Pd, Caterina Pes: «Quelle dell'assessore sono state parole ambigue. La Giunta regionale deve deliberare subito, di sua iniziativa e presentare opposizione al progetto, senza aspettare i documenti delle istituzioni oristanesi». Inequivocabile la posizione di Legambiente che ieri con le parole del responsabile Vincenzo Tiana ha bocciato il parco di Is Arenas: «Sovradimensionato e chiaro esempio di eolico selvaggio» Il sindaco di Oristano Angela Nonnis ha ribadito «la netta opposizione a quel progetto». A dare man forte al comitato antiparco ieri è arrivato anche il documento di opposizione approvato dalla Provincia di Oristano e dai comuni di San Vero Milis, Narbolia e Cuglieri. Il ricorso sarà presentato oggi alla Capitaneria di porto di Oristano dove è stata inoltrata la richiesta di concessione di un'area demaniale per sessant'anni, dalla società Is Arenas Renewables Energies srl. Sede a Bosa, capitale sociale 10 mila euro e un progetto da 500 milioni. Sul palco si sono alternati diversi consiglieri regionali (Antonio Solinas, Attilio Dedoni, Oscar Cherchi) ma su tutti il più agguerrito è stato il presidente della Provincia Pasquale Onida: «Questo progetto non passerà. Non passerà, non passerà».
ROBERTO RIPA Martedì 06 ottobre 2009