Il bando. Per le scuole di Iglesias, Carbonia, Villamassargia, Portoscuso, Sant'Antioco e Carloforte
Energia verde per gli edifici della Provincia
Lunedì 16 novembre 2009
V enti anni di energia elettrica gratis grazie a sette milioni di euro fra costo dell'intervento e degli impianti, capaci di generare un megawatt e 300 chilowatt di potenza. Sono solo alcune delle cifre che descrivono la portata dell'iniziativa varata sul fronte dell'energia verde dalla Provincia di Carbonia Iglesias: un bando con il sistema della finanza di progetto (Project financig), cioè a totale capitale privato, per la realizzazione di impianti fotovoltaici sugli edifici di proprietà dell'ente. L'iniziativa è in linea con la diffusa tendenza al ricorso alle energie alternative. L'obiettivo della Provincia è di abbattere entro un anno il cento per cento dei costi energetici che pesano sul bilancio dell'ente per circa 700 mila euro. Il sistema, già collaudato positivamente da altre amministrazioni pubbliche, è semplice: lo Stato riconosce un contributo non indifferente in conto energia al promotore (cioè al vincitore del Project financig) «anche perché l'attuale normativa - rammenta il presidente Pierfranco Gaviano - non consente all'ente di investire le risorse necessarie alla costruzione in proprio di questo tipo di impianti».
Il promotore, in sostanza, dovrà sostenere per intero il peso dell'investimento che sarà necessario ad assicurare la potenza energetica quanto meno pari al fabbisogno delle strutture provinciali (scuole ed edifici istituzionali). Anche il gestore degli impianti fotovoltaici ci guadagnerà utilizzando tutti i contributi pubblici (quelli statali) o privati (cedendo l'energia elettrica in surplus) che ricaverà per il periodo di concessione, ovvero vent'anni.
Sono una ventina le sedi prescelte dal bando: quelle istituzionali di via Fertilia e via Mazzini, l'istituto minerario Asproni di Iglesias (fra via Roma, via Asproni e via Isonzo), sempre ad Iglesias l'Ipia Ferraris, le Magistrali Baudi di Vesme, l'Artistico Fois, il Liceo scientifico Asproni, l'Istituto tecnico Fermi. A Carbonia, l'Istituto tecnico Beccarla fra via Caresias e piazza Repubblica, il tecnico Angioy, il liceo Scientifico e quello Classico, l'Ipia di via Dalmazia. A Sant'Antioco ancora l'Ipia e il Liceo Scientifico Lussu. A Villamassargia, l'istituto Agrario Cettolini, a Portoscuso l'istituto Angius, a Carloforte le Magistrali Don Pagani e il Nautico Colombo.
Complessivamente nelle sedi istituzionali e nelle scuole la potenza stimata dell'impianto sarà di un chilowatt e 300. La produzione annua stimata è invece di un chilowatt e 850. Il bando del Project financig scadrà il 12 gennaio del 2010 a mezzogiorno.
ANDREA SCANO
Finalmente una scelta intelligente, il fotovoltaico! Altro che stare a dimenarci su nucleare ed eolico! In Sardegna basterebbe individuare delle aree, tipo industriale o exindustriale, se si calcola una superficie di 100 Km quadri, a voglia di energia elettrica! Questa sceltala apprezzo volentieri,le industrie di Porto Vesme ne prendano atto, altro che andare a proporre eolico selvaggio con il supporto dell'Ente Parco Geominerario e volerle dislocare nei siti archeologici. Queste sono basi e premesse per mettere in archivio anche il progetto GALSI!
Energia verde per gli edifici della Provincia
Lunedì 16 novembre 2009
V enti anni di energia elettrica gratis grazie a sette milioni di euro fra costo dell'intervento e degli impianti, capaci di generare un megawatt e 300 chilowatt di potenza. Sono solo alcune delle cifre che descrivono la portata dell'iniziativa varata sul fronte dell'energia verde dalla Provincia di Carbonia Iglesias: un bando con il sistema della finanza di progetto (Project financig), cioè a totale capitale privato, per la realizzazione di impianti fotovoltaici sugli edifici di proprietà dell'ente. L'iniziativa è in linea con la diffusa tendenza al ricorso alle energie alternative. L'obiettivo della Provincia è di abbattere entro un anno il cento per cento dei costi energetici che pesano sul bilancio dell'ente per circa 700 mila euro. Il sistema, già collaudato positivamente da altre amministrazioni pubbliche, è semplice: lo Stato riconosce un contributo non indifferente in conto energia al promotore (cioè al vincitore del Project financig) «anche perché l'attuale normativa - rammenta il presidente Pierfranco Gaviano - non consente all'ente di investire le risorse necessarie alla costruzione in proprio di questo tipo di impianti».
Il promotore, in sostanza, dovrà sostenere per intero il peso dell'investimento che sarà necessario ad assicurare la potenza energetica quanto meno pari al fabbisogno delle strutture provinciali (scuole ed edifici istituzionali). Anche il gestore degli impianti fotovoltaici ci guadagnerà utilizzando tutti i contributi pubblici (quelli statali) o privati (cedendo l'energia elettrica in surplus) che ricaverà per il periodo di concessione, ovvero vent'anni.
Sono una ventina le sedi prescelte dal bando: quelle istituzionali di via Fertilia e via Mazzini, l'istituto minerario Asproni di Iglesias (fra via Roma, via Asproni e via Isonzo), sempre ad Iglesias l'Ipia Ferraris, le Magistrali Baudi di Vesme, l'Artistico Fois, il Liceo scientifico Asproni, l'Istituto tecnico Fermi. A Carbonia, l'Istituto tecnico Beccarla fra via Caresias e piazza Repubblica, il tecnico Angioy, il liceo Scientifico e quello Classico, l'Ipia di via Dalmazia. A Sant'Antioco ancora l'Ipia e il Liceo Scientifico Lussu. A Villamassargia, l'istituto Agrario Cettolini, a Portoscuso l'istituto Angius, a Carloforte le Magistrali Don Pagani e il Nautico Colombo.
Complessivamente nelle sedi istituzionali e nelle scuole la potenza stimata dell'impianto sarà di un chilowatt e 300. La produzione annua stimata è invece di un chilowatt e 850. Il bando del Project financig scadrà il 12 gennaio del 2010 a mezzogiorno.
ANDREA SCANO
Finalmente una scelta intelligente, il fotovoltaico! Altro che stare a dimenarci su nucleare ed eolico! In Sardegna basterebbe individuare delle aree, tipo industriale o exindustriale, se si calcola una superficie di 100 Km quadri, a voglia di energia elettrica! Questa sceltala apprezzo volentieri,le industrie di Porto Vesme ne prendano atto, altro che andare a proporre eolico selvaggio con il supporto dell'Ente Parco Geominerario e volerle dislocare nei siti archeologici. Queste sono basi e premesse per mettere in archivio anche il progetto GALSI!