SARDIGNA NATZIONE INDIPENDENTZIA - UNIDADE INDIPENDENTISTA

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SARDIGNA NATZIONE INDIPENDENTZIA - UNIDADE INDIPENDENTISTA

Su Forum de sos Indipendentistas Sardos / Il Forum degli Indipendentisti Sardi


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    Riceviamo: Fronte Nazionale Siciliano su Portovesme

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    Messaggio  Europeista Lun Nov 23, 2009 2:36 am

    NAZZIUNALIKUMUNIKATU
    STAMPA FNS - COMUNICATO STAMPA F.N.S.
    GLI INDIPENDENTISTI DU F.N.S.: UNIRE LE
    VERTENZE DI PORTOVESME E TERMINI IMERESE
    Portovesme, in Sardegna, Termini Imerese in Sicilia sono il paradigma e la “frontiera” di
    una nuova, eppure vecchia, vecchissima logica industriale e politica.
    Una logica che colpisce, non casualmente, due realtà vissute e percepite come colonie:
    Sardegna e Sicilia.
    Noi Indipendentisti Progressisti du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia
    Indipinnenti” cogliamo, con la “voce degli occhi” nella volontà dismissoria delle due
    dirigenze industriali ( ALCOA e FIAT) il riaffiorare ( ma era mai scomparsa?) di una logica
    coloniale per cui le nostre Isole, i nostri Arcipelaghi, le nostre Patrie sono vissute, dagli
    ambienti politico-industriali, come “frontiere” da sfruttare, da cui mungere contributi e/o
    prebende salvo poi finita la “cuccagna” andare via per passare a “spolpare” nuovi eldoradi
    ( in termini di costo del lavoro e/o impatto ambientale).
    Le questioni di Portovesme e Termini Imerese devono e possono inoltre fare riflettere sulla
    “logica” anche e soprattutto politica che, grazie all’attivo contributo degli ASCARI locali,
    vede le nostre due NATZIONI, NAZZIUNI considerate come “siti” vocati per ospitare ogni
    genere di rifiuto, scoria o stabilimento di depurazione o di produzioni come quella
    nucleare. La logica di potere è che ai nostri Popoli, grazie ai loro ASCARI, si può imporre
    tutto e ogni cosa.
    I lavoratori di Portovesme e Termini Imerese, con le loro proteste, per il lavoro, per la
    dignità loro e delle loro famiglie invitano e spingono TUTTI I SARDI E I SICILIANI a fare
    altrettanto per il loro BENE COMUNE e COMUNITARIO.
    La prospettiva che questi “travagghiaturi” sostengono è altra e diversa.
    Una prospettiva, appunto, in cui i lavoratori Siciliani e Sardi non accettano e non
    accetteranno mai più di essere pedine di una logica neocoloniale ed egoista.
    SICILIA e SARDEGNA rifiutano di essere trattate, dunque, come “possedimenti
    coloniali “e i Siciliani e i Sardi come fossero dei “dominati”.
    Ecco perché, pacificamente, democraticamente è, a nostro avviso, giunto il tempo di
    coordinare le due lotte e nello specifico le due vertenze industriali.
    Ecco perché i sindaci del Comprensorio Termitano e quelli del Sulcis-Iglesiente
    devono, ora, agire insieme per dire basta alla logica del mero profitto neocoloniale.
    Ecco perché ad essi dovrebbero unirsi i Parlamenti Sardo e Siciliano, gli Enti
    Province e tutti i Siciliani e Sardi di tenace concetto.
    INSIEME dobbiamo e possiamo dire BASTA allo sfruttamento di Sardegna e Sicilia.
    Da subito occorre unire i partiti, i movimenti Sardisti, Sicilianisti e Indipendentisti delle
    nostre due Nazioni, le nostre organizzazioni sociali per essere TUTTI MOBILITATI.
    TUTTI MOBILITATI PER DIRE ALL’OPINIONE PUBBLICA
    INTERNAZIONALE: SIAMO ORGOGLIOSAMENTE ISOLANI MA NON
    ISOLATI. SIAMO RICCHI DELLA FRATERNITÀ TRA LAVORATORI DI
    ISOLE-NAZIONI SORELLE E DI QUELLA DI TUTTI I LAVORATORI E LE
    LAVORATRICI
    W I LAVORATORI SARDI, W I LAVORATORI SICILIANI !
    W LA SICILIA, W LA SARDEGNA!
    Palermo, 22 novembre 2009.

    www.sanatzione.eu
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    Messaggio  zdanov Ven Nov 27, 2009 1:05 pm

    Oè europeista non sei tu quello che equipara gli interessi dei padroni a quelli degli operai qui in sardegna? Ovvero che basta vivere Sardegna per avere dignità dentro il movimento di liberazione nazionale senza tenere conto dei rapporti sociali? Questi operai sardi sono due volte che vanno in Italia e tutte due le volte sono stati bastonati dai tuoi fratelli poliziotti; non hai nulla da dire se non mandare un comunicato degli indipendentisti siciliani?
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    Messaggio  Europeista Ven Nov 27, 2009 3:14 pm

    zdanov ha scritto:Oè europeista non sei tu quello che equipara gli interessi dei padroni a quelli degli operai qui in sardegna? Ovvero che basta vivere Sardegna per avere dignità dentro il movimento di liberazione nazionale senza tenere conto dei rapporti sociali? Questi operai sardi sono due volte che vanno in Italia e tutte due le volte sono stati bastonati dai tuoi fratelli poliziotti; non hai nulla da dire se non mandare un comunicato degli indipendentisti siciliani?

    Se vuoi che dica qualcosa la dico:

    Sai perché i Siciliani mandano a noi i comunicati?
    Perché dall'indipendentismo Sardo non li caga nessuno.

    Sai perché gli operai dell'ALCOA se ne vanno a Roma a prendere randellate?
    Perché in Sardegna non c'è una politica indipendentista e sindacale coesa e compatta con un'alternativa credibile da offrire e soprattutto eseguibile.

    Prima bisogna costruire i partiti seri e non ideologizzati, dopo avere partiti che riformino lo statuto Sardo per dotare la Regione di più poteri ed in seguito elaborare dei piani di riconversione di alcune aziende invitando (anzi, sanzionando) quelle che vogliono andarsene facendo effettuare le dovute bonifiche (e dopo saranno libere di andare dove vogliono).
    Quindi parallelamente consentire all'economia territoriale di assorbire tale forza lavoro verso un'altro indotto.
    Ma non si può fare prima alcun indotto se non si mette mano alla struttura del Credito nell'isola, alle infrastrutture e ad una serie di elementi che consentano di attirare capitali per creare occupazione (magari nel settore terziario).

    Discorsi lunghi e complessi ma che non ho mai sentito da parte di certo indipendentismo ideologizzato. Voi cosa proponete? Statalizzare l'ALCOA caricando di debiti lo stato e portando più in là tutti al fallimento?
    Se un'azienda per la casa madre non è più necessaria non la si può obbligare a stare su un mercato, specie se (come questo mercato) i costi di gestione sono alti (energia, ecc).
    Per ora hanno trovato un temporaneo accordo. L'indipendentismo invece come al solito non ha sfruttato politicamente la cosa perché negli anni non ha saputo crearsi gli strumenti per farlo.

    Sui poliziotti: Non so per te ma per me sono solo persone che fanno il loro lavoro.
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    Marku


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    Messaggio  Marku Ven Nov 27, 2009 6:49 pm

    Europeista ha scritto:
    zdanov ha scritto:Oè europeista non sei tu quello che equipara gli interessi dei padroni a quelli degli operai qui in sardegna? Ovvero che basta vivere Sardegna per avere dignità dentro il movimento di liberazione nazionale senza tenere conto dei rapporti sociali? Questi operai sardi sono due volte che vanno in Italia e tutte due le volte sono stati bastonati dai tuoi fratelli poliziotti; non hai nulla da dire se non mandare un comunicato degli indipendentisti siciliani?

    Se vuoi che dica qualcosa la dico:

    Sai perché i Siciliani mandano a noi i comunicati?
    Perché dall'indipendentismo Sardo non li caga nessuno.

    Sai perché gli operai dell'ALCOA se ne vanno a Roma a prendere randellate?
    Perché in Sardegna non c'è una politica indipendentista e sindacale coesa e compatta con un'alternativa credibile da offrire e soprattutto eseguibile.

    Prima bisogna costruire i partiti seri e non ideologizzati, dopo avere partiti che riformino lo statuto Sardo per dotare la Regione di più poteri ed in seguito elaborare dei piani di riconversione di alcune aziende invitando (anzi, sanzionando) quelle che vogliono andarsene facendo effettuare le dovute bonifiche (e dopo saranno libere di andare dove vogliono).
    Quindi parallelamente consentire all'economia territoriale di assorbire tale forza lavoro verso un'altro indotto.
    Ma non si può fare prima alcun indotto se non si mette mano alla struttura del Credito nell'isola, alle infrastrutture e ad una serie di elementi che consentano di attirare capitali per creare occupazione (magari nel settore terziario).

    Discorsi lunghi e complessi ma che non ho mai sentito da parte di certo indipendentismo ideologizzato. Voi cosa proponete? Statalizzare l'ALCOA caricando di debiti lo stato e portando più in là tutti al fallimento?
    Se un'azienda per la casa madre non è più necessaria non la si può obbligare a stare su un mercato, specie se (come questo mercato) i costi di gestione sono alti (energia, ecc).
    Per ora hanno trovato un temporaneo accordo. L'indipendentismo invece come al solito non ha sfruttato politicamente la cosa perché negli anni non ha saputo crearsi gli strumenti per farlo.

    Sui poliziotti: Non so per te ma per me sono solo persone che fanno il loro lavoro.

    E' una costante mettere poveri contro poveri! Ricordiamoci che l'Italia ci mandò i militari a spararci addosso! Purtroppo, è una realtà che conosco da vicino, troppo vicino per non permettermi di dire la mia! La classe politica sarda ha di buon grado accettato un polo industriale di così grosse proporzioni, già si conoscevano tutti i rischi ai quali sarebbero stati sottoposti lavoratori, popolazione, territorio! Vent'anni orsono, quando in qualità di segretario territoriale CSS del Sulcis-Iglesiente, i problemi e i danni alla salute erano evidenti e gravi, tanto è che riuscimmo ad ottenere il riconoscimento della Zona da Elevato Rischio di Crisi Ambientale e le malattie professionali, i danni ai cittadini e al territorio quelli non arriveranno mai! Alla meta ci arrivammo con una cordata tra CSS, Portoscuso 2000, ASBEO, da soli non si sarebe arrivati a tanto, si Zdanove e Europeista lasciando perdere ideologie e/o interessi di parte, questo era intresse di tutti! La storia ci insegna che, i partiti, i sindacati, hanno pensato alle tessere, a mettere i loro galoppini in posti chiave per prendere per i fondelli i lavoratori! Qui una certa sinistra sarda, ha le sue colpe, ben sapeva che le miniere stavano chiudendo e si continuavano a sfiancare i minatori e il territorio su una difesa assurda dello status quo! Non vi sono stati progetti e alternative a un fantomatico piano di rinascita che fu solo una scatola vuota, perchè partorì queste fabbriche di morte nella nazione sarda: Porto Torres, Ottana, Sarrok, Porto Vesme, Sant'Antioco! In questi anni, tante idee alle quali non si è saputo o voluto dare gambe forti per farli andare avanti! ricordo a tutti che l'odiierna Alcoa, allora Alumix aveva la sua centrale elettrica che forniva queste fabbriche energivore: ENI, Eurallumina e altre di forniture e manutenzioni, ma i nostri politici non hanno voluto rompere il monopolio Enel e così la centrale passò in mano pubblica e i costi dei consumi salirono notevolmente per fabbriche e cittadini! Europeista, c'è da dire che l'Alcoa ha un nuovo impianto quasi pronto in Finlandia, vedi Zdanov, io, sono rimasto inascoltato, quando dissi che vicino a Bordeaux c'è un impianto di alluminio che ritratta i fanghi di lavorazione e producono mattoni e altro per l'edilizia, qui di contro abbiamo un bacino di ettari e una fabbrica di laterizi quasi chiusa a Flumentepido, ma noi indipendentisti cosa pèroponiamo di fare? Buttare giù tutto e bonificare quella porzione di territorio, andare verso il fotovoltaico, fermare il mondo per non far passare il gasdotto, no all'eolico selvaggio e poi? Come vogliamo riconvertire questi siti inquinati, cosa rispondiamo all'ENI a proposito del mega serbatoio a Porto Torres? Serve fare manifestazioni separate tra SNI e AMPI sul nucleare, o non è meglio che i sardi inizino a vedere che l'indipendentismo su qualcosa è unito? Pensateci su!
    juanna maria
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    Messaggio  juanna maria Ven Nov 27, 2009 11:30 pm

    Marku ha scritto:.. Serve fare manifestazioni separate tra SNI e AMPI sul nucleare, o non è meglio che i sardi inizino a vedere che l'indipendentismo su qualcosa è unito? Pensateci su!

    bella custa! anche il lusso di fare manifestazioni separate!
    ogni volta che entro quà dentro mi viene sa depressione
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    zdanov


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    Messaggio  zdanov Dom Nov 29, 2009 11:45 am

    Mi sa che scrivo male in italiano, oppure è vero il detto che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.Comunque quale sarebbe il partito indipendntista serio? quello che continua a fare gli interessi dei padroni in sardegna? Quello che dice che le forze di occupazione fanno il loro lavoro? Quel lavoro che per l'appunto consiste nel difendere gli interessi della borghesia compradora e quelli della borghesia italiana.Dunque questo è un indipendentismo senza ideologia?Un ultima cosa:a me lezioni di come è gestita la ricchezza in Sardegna non le da ne europeista ne marku, ma me le da la realtà di vita sociale che vivono le famiglie portate alla fame dallo sfruttamento coloniale.
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    Messaggio  Europeista Dom Nov 29, 2009 3:01 pm

    zdanov ha scritto:Mi sa che scrivo male in italiano, oppure è vero il detto che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.Comunque quale sarebbe il partito indipendntista serio? quello che continua a fare gli interessi dei padroni in sardegna? Quello che dice che le forze di occupazione fanno il loro lavoro? Quel lavoro che per l'appunto consiste nel difendere gli interessi della borghesia compradora e quelli della borghesia italiana.Dunque questo è un indipendentismo senza ideologia?Un ultima cosa:a me lezioni di come è gestita la ricchezza in Sardegna non le da ne europeista ne marku, ma me le da la realtà di vita sociale che vivono le famiglie portate alla fame dallo sfruttamento coloniale.

    Le forze di occupazione?

    In Sardegna la maggiorparte degli agenti di P.S. è Sarda: Vuoi fare la "rieducazione socialista" come facevano i Khmer Rossi?
    Il partito indipendentista secondo me è ancora da costruire perché se 4 o 5 movimenti autonomisti/indipendentisti non riescono a parlare agli operai di una fabbrica vuol dire che qualcosa di fallimentare in certo modo di concepire l'indipendentismo c'è.
    Se per te l'aiuto agli operai consiste solo nel fare un comunicato di solidarietà...non credo che questo basti a portare loro lo stipendio ogni fine mese.
    Dico questo perché in mezzo a tutta la retorica socialista che hai esposto non ho trovato una sola proposta o un'idea.
    Secondo te cosa si dovrebbe fare con l'ALCOA?
    Io invece a differenza tua non sono chiuso ai suggerimenti, se hai delle idee sentiamole.
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    Messaggio  Marku Lun Nov 30, 2009 3:04 pm

    Europeista ha scritto:
    zdanov ha scritto:Mi sa che scrivo male in italiano, oppure è vero il detto che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.Comunque quale sarebbe il partito indipendntista serio? quello che continua a fare gli interessi dei padroni in sardegna? Quello che dice che le forze di occupazione fanno il loro lavoro? Quel lavoro che per l'appunto consiste nel difendere gli interessi della borghesia compradora e quelli della borghesia italiana.Dunque questo è un indipendentismo senza ideologia?Un ultima cosa:a me lezioni di come è gestita la ricchezza in Sardegna non le da ne europeista ne marku, ma me le da la realtà di vita sociale che vivono le famiglie portate alla fame dallo sfruttamento coloniale.

    Le forze di occupazione?

    In Sardegna la maggiorparte degli agenti di P.S. è Sarda: Vuoi fare la "rieducazione socialista" come facevano i Khmer Rossi?
    Il partito indipendentista secondo me è ancora da costruire perché se 4 o 5 movimenti autonomisti/indipendentisti non riescono a parlare agli operai di una fabbrica vuol dire che qualcosa di fallimentare in certo modo di concepire l'indipendentismo c'è.
    Se per te l'aiuto agli operai consiste solo nel fare un comunicato di solidarietà...non credo che questo basti a portare loro lo stipendio ogni fine mese.
    Dico questo perché in mezzo a tutta la retorica socialista che hai esposto non ho trovato una sola proposta o un'idea.
    Secondo te cosa si dovrebbe fare con l'ALCOA?
    Io invece a differenza tua non sono chiuso ai suggerimenti, se hai delle idee sentiamole.

    No Zdanov, non scrivi male! Vi sono dei passaggi che secondo non si coniugano troppo bene alla realtà sarda! Certi fatti, vedi Alcoa o altro, ce li trasciniamo da anni, il vile ricatto che ci è stato propinato lavoro – ambiente – salute, va nella direzione che noi auspichiamo, intanto la cosa positiva è che siamo qui a ragionarci sopra. Vedi, qui le forze dell’ordine, quando a Gonnesa o da altre parti si sono fatti occupazioni dei comuni, blocchi stradali, i tanto temuti carabinieri e poliziotti, ci hanno difeso, perché avevano ben presente l’entità del dramma nostro,che allora non avevamo sbocchi di lavorone noi e i loro figli. Noi dobbiamo essere all’altezza di dire a questa nostra “borghesia compradora”, che cambiare si può e si deve poter fare, oggi più di allora capisco ancora meglio che il nostro progetto deve essere aperto a tutti i sardi che vogliano portare idee e proposte, da sardi che si vogliono liberare. Le rivoluzioni che si sono avute quasi tutte in modo cruento, ma la più importante dopo Cristo, è stata quella francese, hanno poi riportato centralismo di stati che hanno annesso a loro le piccole nazioni senza stato, ma stiamo attenti che in questo stato italiano non si ritorni indietro sulle orme del vecchio centralismo, questa è la chiave di lettura che do all’evolversi delle varie riforme di stampo leghista, che dietro il termine federalismo si nasconde nuovo centralismo! Le mie tradizioni, Zdanov vengono da sinistra, ma una sinistra democratica, pacifica, aperta a tutti coloro che chiedono, che si informano. No hai sbagliato indirizzo, io sono qui per discutere ragionare, aprire, imparare, non voglio dare lezioni a nessuno, anche perché sono una persona che si mette di continuo in discussione, che cerco di capire gli altrui drammi essendo passato attraverso l’universo della disoccupazione e di LSU, oggi non so ancora se siamo del tutto stabilizzati, tra due anni ne saprò qualcosa di più! Se tu, Zdanov fossi stato qui nel Sulcis in quegli anni nei quali ci si cominciava a muovere, per capire cosa stesse succedendo in fabbrica e nel territorio, vedere lavoratori ex Alumix, poi Alcoa, morire a un’età media di quarant’anni, lasciare la famiglia senza nemmeno una fonte come quella della Malattia Professionale, cosa avresti detto a queste famiglie? Saresti stato tu il primo a dire: chiudiamo e bonifichiamo tutto! Se noi vogliamo correre il rischio di metterci contro tra operai e imprenditori sardi, diamo probabilmente addito allo stato oppressore di continuare in modo irreversibile la sua politica di sfruttamento del territorio, della salute, delle finanze, se non sbaglio, tutti noi questo lo vogliamo sfatare. L’indipendentismo, carissimi, è un progetto a lungo termine che dovrà vedere tutti i sardi indistintamente uniti per liberarsi da questo insopportabile dominio. Saludus indipendentistas.

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