A FORA SU G8
Nel luglio del 2009 i capi di stato dell'Occidente si riuniranno a La Maddalena per discutere sul
futuro del pianeta. Questo evento è stato presentato come un'occasione di sviluppo per la
nostra isola a causa della grande mole di finanziamenti pubblici per le opere da realizzare per
l’evento. In realtà si tratta dell'ennesimo affare per quelle aziende che stanno conducendo i
lavori in condizioni di aperta illegalità, con la palese violazione delle leggi di tutela dei
lavoratori, utilizzando la scusa del segreto imposto sui lavori. Un sindacalista che ha provato a
documentare la diffusa illegalità è stato accusato di reati quali lo spionaggio internazionale per
aver fatto trapelare informazioni sulle modalità di lavoro. Questo lo chiamano lavoro e
sviluppo!
Dal punto di vista politico noi consideriamo lo svolgimento del G8 in Sardigna come
una vera e propria provocazione di stampo coloniale.
Uno degli argomenti centrali nell’agenda del summit sarà la questione energetica ed
economica. Se ne parlerà in una terra dove è in atto ormai da numerosi decenni, se non secoli,
una scientifica disarticolazione dell’economia endogena in favore di un' economia slegata dalle
esigenze del popolo sardo e basata sulla rapina e sullo sfruttamento delle risorse.
Un altro dei punti in agenda del G8 sarà la pace e la diplomazia internazionale. Se ne discuterà
in una terra dove gli stessi paesi del G8 addestrano alla guerra i loro eserciti nei due più grandi
poligoni di tiro d’Europa. Inoltre si dice spesso che la “globalizzazione” mette in pericolo la
biodiversità e la pluralità delle culture. Bene, in Sardigna è in corso da secoli un processo di
deculturazione forzata che noi non abbiamo paura di chiamare con il suo vero nome:
genocidio culturale.
Si è sempre detto che le politiche del G8 reprimono il diritto dei popoli all'autodeterminazione.
Stavolta il G8 si riunirà in un terra al cui popolo è stato sempre negato questo diritto.
Per questi motivi riteniamo che il G8 non debba svolgersi né qui né altrove! La
Regione deve prendere una posizione opposta da quella avuta sino ad ora, e
impedire che il G8 si svolga qua nel prossimo luglio.
futuro del pianeta. Questo evento è stato presentato come un'occasione di sviluppo per la
nostra isola a causa della grande mole di finanziamenti pubblici per le opere da realizzare per
l’evento. In realtà si tratta dell'ennesimo affare per quelle aziende che stanno conducendo i
lavori in condizioni di aperta illegalità, con la palese violazione delle leggi di tutela dei
lavoratori, utilizzando la scusa del segreto imposto sui lavori. Un sindacalista che ha provato a
documentare la diffusa illegalità è stato accusato di reati quali lo spionaggio internazionale per
aver fatto trapelare informazioni sulle modalità di lavoro. Questo lo chiamano lavoro e
sviluppo!
Dal punto di vista politico noi consideriamo lo svolgimento del G8 in Sardigna come
una vera e propria provocazione di stampo coloniale.
Uno degli argomenti centrali nell’agenda del summit sarà la questione energetica ed
economica. Se ne parlerà in una terra dove è in atto ormai da numerosi decenni, se non secoli,
una scientifica disarticolazione dell’economia endogena in favore di un' economia slegata dalle
esigenze del popolo sardo e basata sulla rapina e sullo sfruttamento delle risorse.
Un altro dei punti in agenda del G8 sarà la pace e la diplomazia internazionale. Se ne discuterà
in una terra dove gli stessi paesi del G8 addestrano alla guerra i loro eserciti nei due più grandi
poligoni di tiro d’Europa. Inoltre si dice spesso che la “globalizzazione” mette in pericolo la
biodiversità e la pluralità delle culture. Bene, in Sardigna è in corso da secoli un processo di
deculturazione forzata che noi non abbiamo paura di chiamare con il suo vero nome:
genocidio culturale.
Si è sempre detto che le politiche del G8 reprimono il diritto dei popoli all'autodeterminazione.
Stavolta il G8 si riunirà in un terra al cui popolo è stato sempre negato questo diritto.
Per questi motivi riteniamo che il G8 non debba svolgersi né qui né altrove! La
Regione deve prendere una posizione opposta da quella avuta sino ad ora, e
impedire che il G8 si svolga qua nel prossimo luglio.