Comunicato stampa
Oggi alle ore 11.30 due dirigenti di a Manca pro s'Indipendentzia si sono
incatenati ad una finestra del palazzo della Provincia di Sassari e hanno
srotolato uno striscione con su scritto "Bruno Liberu", mentre in piazza
d'Italia altri militanti hanno distribuito volantini per spiegare ai
cittadini il senso di questa forte ma necessaria azione.
Dal 10 giugno infatti lo Stato italiano ha sequestrato il dirigente della
nostra organizzazione Bruno Bellomonte e la stampa italiana e "sarda", dopo
i primi due giorni, hanno fatto calare sulla vicenda un assordante
silenzio, ignorando le numerose iniziative di protesta, i comunicati, le
conferenze stampa e le altre iniziative di solidarietà.
Bruno Bellomonte ha passato 45 giorni a Regina Coeli (Italia) in totale
isolamento, subendo la censura della posta e godendo di soli 10 minuti
d'aria al giorno.
Non contenti di ciò i nostri aguzzini hanno deciso prima di imp edire
all'avvocato di ascoltare con il suo assistito le intercettazioni violando
di fatto il diritto alla difesa accampando "seri problemi di ordine
pubblico", e poi di deportare il patriota Bruno Bellomonte presso la Casa
Circondariale di Siano (Catanzaro-Italia), dove l'avvocato e i familiari
per andarlo a trovare impiegano due intere giornate di viaggio.
Bruno Bellomonte è un dirigente pubblico indipendentista, un lavoratore
stimato dai colleghi e un sindacalista che ha trascorso la sua vita in
prima fila nelle battaglie per il lavoro e per il popolo sardo. Appartiene
ad a Manca pro s'Indipendentzia fin dalla sua fondazione e il suo unico
obiettivo è la militanza e la lotta per il socialismo e l'indipendenza
della Sardigna.
Intendiamo denunciare all'intero popolo sardo che la sua prigionia è solo
una provocazione contro l'intero movimento indipendentista per disseminare
confusione ed incertezza tra i sardi che, sempre in maniera maggiore,
vedono di buon occhio le istanze portate avanti da a Manca pro
s'Indipendentzia e in generale dal movimento di liberazione natzionale.
Lo Stato italiano non ha nè gli strumenti nè la volontà politica di
fare fronte al dissesto economico e sociale causato da trecento anni di
colonialismo italiano-piemontese e allora alza la tensione creando un
pericoloso clima da caccia alle streghe.
Noi comunisti indipendentisti siamo convinti che l'unico sbocco possibile
alla crisi, alla disoccupazione, al genocidio, all'emigrazione sia un
cammino verso l'autodeterminazione e la rinascita della nazione sarda. E'
per questo che Bruno è stato arrestato, messo in isolamento e deportato
nel sud dello Stato italiano: perchè ha deciso di non abbassare la testa e
di lavorare ad una speranza di riscatto natzionale e sociale per il popolo
sardo.
28.07.2009
Direttivu Politicu Natzionale
a Manca pro s'Indipendendentzia
Via Saffi 12-Nugoro
Oggi alle ore 11.30 due dirigenti di a Manca pro s'Indipendentzia si sono
incatenati ad una finestra del palazzo della Provincia di Sassari e hanno
srotolato uno striscione con su scritto "Bruno Liberu", mentre in piazza
d'Italia altri militanti hanno distribuito volantini per spiegare ai
cittadini il senso di questa forte ma necessaria azione.
Dal 10 giugno infatti lo Stato italiano ha sequestrato il dirigente della
nostra organizzazione Bruno Bellomonte e la stampa italiana e "sarda", dopo
i primi due giorni, hanno fatto calare sulla vicenda un assordante
silenzio, ignorando le numerose iniziative di protesta, i comunicati, le
conferenze stampa e le altre iniziative di solidarietà.
Bruno Bellomonte ha passato 45 giorni a Regina Coeli (Italia) in totale
isolamento, subendo la censura della posta e godendo di soli 10 minuti
d'aria al giorno.
Non contenti di ciò i nostri aguzzini hanno deciso prima di imp edire
all'avvocato di ascoltare con il suo assistito le intercettazioni violando
di fatto il diritto alla difesa accampando "seri problemi di ordine
pubblico", e poi di deportare il patriota Bruno Bellomonte presso la Casa
Circondariale di Siano (Catanzaro-Italia), dove l'avvocato e i familiari
per andarlo a trovare impiegano due intere giornate di viaggio.
Bruno Bellomonte è un dirigente pubblico indipendentista, un lavoratore
stimato dai colleghi e un sindacalista che ha trascorso la sua vita in
prima fila nelle battaglie per il lavoro e per il popolo sardo. Appartiene
ad a Manca pro s'Indipendentzia fin dalla sua fondazione e il suo unico
obiettivo è la militanza e la lotta per il socialismo e l'indipendenza
della Sardigna.
Intendiamo denunciare all'intero popolo sardo che la sua prigionia è solo
una provocazione contro l'intero movimento indipendentista per disseminare
confusione ed incertezza tra i sardi che, sempre in maniera maggiore,
vedono di buon occhio le istanze portate avanti da a Manca pro
s'Indipendentzia e in generale dal movimento di liberazione natzionale.
Lo Stato italiano non ha nè gli strumenti nè la volontà politica di
fare fronte al dissesto economico e sociale causato da trecento anni di
colonialismo italiano-piemontese e allora alza la tensione creando un
pericoloso clima da caccia alle streghe.
Noi comunisti indipendentisti siamo convinti che l'unico sbocco possibile
alla crisi, alla disoccupazione, al genocidio, all'emigrazione sia un
cammino verso l'autodeterminazione e la rinascita della nazione sarda. E'
per questo che Bruno è stato arrestato, messo in isolamento e deportato
nel sud dello Stato italiano: perchè ha deciso di non abbassare la testa e
di lavorare ad una speranza di riscatto natzionale e sociale per il popolo
sardo.
28.07.2009
Direttivu Politicu Natzionale
a Manca pro s'Indipendendentzia
Via Saffi 12-Nugoro