Sa politica sulcitana est in movimentu, in circa de unidadi asuta’e sa benedizioni de s’assessori regionali a s’ambienti Giorgio Oppi. Est unu morigu, chi si movidi cua, cua, no parxara stranu, poita can ci funt personagius chi bollint torrai a essi eligius oc’annu chi benniri, a is comunalis in Bidha’e Cresia e in sa provincia sulcitana! Diacci custa impecia de santu, est ponendi in peis una scuadrixedha fatta de ex PCI-DS-PD-Birdis, de exMargherita, ex PSI-PD, is nominis chi giranta funti: Giampiero Pinna (ex cumissariu Ente Parco), Marco Marras (giai presidenti de comunidadi muntangia 19), Pierfranco Gaviano (presidenti de sa provincia CI e de su cunsortziu industriali de Portovesme), est torrau s’ex senatori Paulu Fogu, cun Antonello Balloi, assessori provinciali e Bruno Pissard (ex sindigu de Bidha’e Cresia). Seus torrendi in manu de custa genti, chi at pigau a farrancadas de sa politica italiota, is baronis funt torrendi e ant a pigai possessu de tantis cosas. Is riformadoris, puru ant fatu unu attobiu po chistionai de fotovoltaicu, in logus isderrutus de is minieras aundi nanca no est possibili fai atras cosas, eh…imoi ca nc’est su santu in sa cresia de s’assessorau totus a ingunis a pregontai postus de presidentis, cunsilleris, assessoris, candu si narara sa papadroxa! Saludus indipendentistas.
Sa cricca’e santu Giorgiu
Marku- Messaggi : 306
Data di iscrizione : 26.02.09
Età : 72
Località : Bidha'e Cresia
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Sa cricca’e santu Giorgiu
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Re: Sa cricca’e santu Giorgiu
Iglesias. Il leader dell'Udc :«In Regione abbiamo chiaramente mostrato di avere i numeri per non accettare imposizioni»
Il Grande centro decolla dal Sulcis
Oppi, Gaviano e Fogu varano il Movimento democratico
Sabato 17 ottobre 2009
Nasce il Movimento democratico del Sulcis Iglesiente, una grande forza di centro in vista delle prossime elezioni. Ieri in un'assemblea al Cineworld la presentazione ufficiale di Giorgio Oppi, Bruno Pissard, Pierfranco Gaviano e Paolo Fogu.
STEFANIA PIREDDA
IGLESIAS Le prove tecniche di un grande centro sono ufficialmente iniziate. Ieri a Iglesias, all'assemblea costituente del Movimento democratico, sono arrivate quasi mille persone a testimoniarlo. Hanno applaudito Giorgio Oppi che ha lanciato un chiaro avvertimento agli alleati e agli avversari: «Siamo una grande forza, abbiamo i numeri per non subire ricatti - ha detto il leader dell'Udc - abbiamo i numeri per farlo e non accettiamo lezioni da nessuno, soprattutto da chi non ha veste per darne. Altrimenti sarà guerra». Hanno applaudito Pierfranco Gaviano, presidente della Provincia che ha trovato casa nell'Udc e ora entra nel nuovo movimento «dopo aver lasciato una coalizione che ha fatto della politica un sistema per lo scambio di favori e che ha sempre usato l'arma del ricatto, dell'ostruzionismo e della calunnia contro chi si rifiuta di ubbidire». Ha applaudito l'assessore all'Ambiente della Provincia Bruno Pissard, ex sindaco di Iglesias, che ha rimarcato quelle che sono le priorità del nuovo movimento democratico per il territorio e cioè «la difesa dell'apparato industriale ove possibile e la riconversione ove non è possibile - ha detto - ma non una riconversione come quella dell'attività mineraria che ha portato a risultati insoddisfacenti, ma basata sul turismo e l'artigianato, sull'ampliamento di tutte le strutture del territorio, sul sostegno al volontariato, e sulla valorizzazione dei nostri giovani».
E le tante persone (tra cui sindaci, sindacalisti e tanti operai) accorse ieri al Cineworld di Iglesias hanno applaudito Paolo Fogu, ex sindaco socialista pronto a rimettersi in gioco ora che l'incubo di tangentopoli è passato con un'assoluzione con formula piena, «un incubo che non mi ha spezzato come è accaduto ad altre persone - ha detto - all'epoca tanti di quelli che credevo amici mi hanno lasciato solo a combattere e io non dimentico - ha sottolineato - e dico, a chi allora mi ha abbandonato, che i reati morali restano stampati nella memoria».
Dunque si parte, si comincia a lavorare per arrivare alle prossime scadenze elettorali di marzo «dove agli elettori sarà presentata una proposta di un grande centro - ha rimarcato Oppi - un centro fatto di più anime, una di queste sarà l'Udc che in più di un'occasione, anche alle ultime tornate elettorali, ha dimostrato di avere i numeri per essere determinante. Con il 51 per cento non si va da nessuna parte e questo deve essere molto chiaro a chi oggi pretende di mettere dei vincoli alle nostre scelte» E ha aggiunto: «Se decideremo che i nostri candidati saranno Fogu e Gaviano le decisioni prese non si cambieranno, soprattutto se a mettere veti saranno le persone che in questi giorni hanno parlato senza avere la minima idea di quelli che sono i reali assetti politici in Sardegna. In questi giorni durante le votazioni in Regione sul “piano casa” abbiamo chiaramente mostrato di avere i numeri per non accettare imposizioni». In questo non voler accettare imposizioni, l'Udc ha trovato concorde Gaviano che, nel suo discorso, ha rimarcato più volte la sua volontà di aderire al nuovo Movimento democratico. «Ho detto basta alla cultura del campanile, quella a cui mi sono rifiutato di sottostare non appena sono entrato in Provincia, fatto che non è stato digerito da chi, pur di portare avanti i suoi interessi, non ha esitato a tenere bloccati per sei mesi i 50 milioni del nostro bilancio, una cifra enorme che abbiamo potuto iniziare a spendere soltanto grazie alla collaborazione di persone responsabili, al di là del colore politico». Critica durissima alla sinistra anche quella mossa da Paolo Fogu che all'operato del sindaco Pierluigi Carta ha attribuito le colpe «di una città allo sfascio: Iglesias è diventata una città “sbiadita” per colpa di un sindaco senza spessore, debole con i forti e forte con i deboli. La città è ridotta a un cumulo di macerie in ogni settore: quando gli abbiamo negato il nostro appoggio abbiamo visto giusto».
Il Grande centro decolla dal Sulcis
Oppi, Gaviano e Fogu varano il Movimento democratico
Sabato 17 ottobre 2009
Nasce il Movimento democratico del Sulcis Iglesiente, una grande forza di centro in vista delle prossime elezioni. Ieri in un'assemblea al Cineworld la presentazione ufficiale di Giorgio Oppi, Bruno Pissard, Pierfranco Gaviano e Paolo Fogu.
STEFANIA PIREDDA
IGLESIAS Le prove tecniche di un grande centro sono ufficialmente iniziate. Ieri a Iglesias, all'assemblea costituente del Movimento democratico, sono arrivate quasi mille persone a testimoniarlo. Hanno applaudito Giorgio Oppi che ha lanciato un chiaro avvertimento agli alleati e agli avversari: «Siamo una grande forza, abbiamo i numeri per non subire ricatti - ha detto il leader dell'Udc - abbiamo i numeri per farlo e non accettiamo lezioni da nessuno, soprattutto da chi non ha veste per darne. Altrimenti sarà guerra». Hanno applaudito Pierfranco Gaviano, presidente della Provincia che ha trovato casa nell'Udc e ora entra nel nuovo movimento «dopo aver lasciato una coalizione che ha fatto della politica un sistema per lo scambio di favori e che ha sempre usato l'arma del ricatto, dell'ostruzionismo e della calunnia contro chi si rifiuta di ubbidire». Ha applaudito l'assessore all'Ambiente della Provincia Bruno Pissard, ex sindaco di Iglesias, che ha rimarcato quelle che sono le priorità del nuovo movimento democratico per il territorio e cioè «la difesa dell'apparato industriale ove possibile e la riconversione ove non è possibile - ha detto - ma non una riconversione come quella dell'attività mineraria che ha portato a risultati insoddisfacenti, ma basata sul turismo e l'artigianato, sull'ampliamento di tutte le strutture del territorio, sul sostegno al volontariato, e sulla valorizzazione dei nostri giovani».
E le tante persone (tra cui sindaci, sindacalisti e tanti operai) accorse ieri al Cineworld di Iglesias hanno applaudito Paolo Fogu, ex sindaco socialista pronto a rimettersi in gioco ora che l'incubo di tangentopoli è passato con un'assoluzione con formula piena, «un incubo che non mi ha spezzato come è accaduto ad altre persone - ha detto - all'epoca tanti di quelli che credevo amici mi hanno lasciato solo a combattere e io non dimentico - ha sottolineato - e dico, a chi allora mi ha abbandonato, che i reati morali restano stampati nella memoria».
Dunque si parte, si comincia a lavorare per arrivare alle prossime scadenze elettorali di marzo «dove agli elettori sarà presentata una proposta di un grande centro - ha rimarcato Oppi - un centro fatto di più anime, una di queste sarà l'Udc che in più di un'occasione, anche alle ultime tornate elettorali, ha dimostrato di avere i numeri per essere determinante. Con il 51 per cento non si va da nessuna parte e questo deve essere molto chiaro a chi oggi pretende di mettere dei vincoli alle nostre scelte» E ha aggiunto: «Se decideremo che i nostri candidati saranno Fogu e Gaviano le decisioni prese non si cambieranno, soprattutto se a mettere veti saranno le persone che in questi giorni hanno parlato senza avere la minima idea di quelli che sono i reali assetti politici in Sardegna. In questi giorni durante le votazioni in Regione sul “piano casa” abbiamo chiaramente mostrato di avere i numeri per non accettare imposizioni». In questo non voler accettare imposizioni, l'Udc ha trovato concorde Gaviano che, nel suo discorso, ha rimarcato più volte la sua volontà di aderire al nuovo Movimento democratico. «Ho detto basta alla cultura del campanile, quella a cui mi sono rifiutato di sottostare non appena sono entrato in Provincia, fatto che non è stato digerito da chi, pur di portare avanti i suoi interessi, non ha esitato a tenere bloccati per sei mesi i 50 milioni del nostro bilancio, una cifra enorme che abbiamo potuto iniziare a spendere soltanto grazie alla collaborazione di persone responsabili, al di là del colore politico». Critica durissima alla sinistra anche quella mossa da Paolo Fogu che all'operato del sindaco Pierluigi Carta ha attribuito le colpe «di una città allo sfascio: Iglesias è diventata una città “sbiadita” per colpa di un sindaco senza spessore, debole con i forti e forte con i deboli. La città è ridotta a un cumulo di macerie in ogni settore: quando gli abbiamo negato il nostro appoggio abbiamo visto giusto».