20/11/2008 NO AL NUCLEARE IN SARDEGNA
AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE. COMUNICATO STAMPA: NUCLEARE IN SARDEGNA – A FIUMESANTO NESSUNO PUO’ DECIDERE SULL’HABITAT DEI SARDI CHE DEVONO ANCORA NASCERE. La Direzione Nazionale di SNI riunitosi ad Oristano presso l’Hotel Isa domenica 16, in merito all’ordine del giorno relativo alla possibilità che in Sardegna e precisamente a FIUME SANTO venga realizzata una centrale elettrica nucleare in sostituzione di quella già programmata a carbone, ha preso atto del grave pericolo che corre la nostra terra, la popolazione vivente e quella futura e ha deliberato; “Il C.N. di SNI, ritiene che nessuno e specialmente le istituzioni funzionali allo stato italiano possa decidere sull'Habitat del popolo sardo. L’Habitat sardo infatti, per le istituzioni contingenti istituite dall’ultimo dominatore del nostro popolo, in scelte come quella del nucleare, è un bene indisponibile in quanto incide in modo fondamentale più sull’Habitat delle generazioni future che non su quella che dette istituzioni hanno la pretesa di rappresentare. La D.N. di SNI ritiene anche che l’imposizione di una centrale nucleare in Sardegna non nasca da necessità energetiche del popolo sardo ma solo ed unicamente dalla necessità dell’Italia di fare della Sardegna il nuovo “granaio energetico di Roma” per avere energia a basso costo e ad inquinamento zero per la penisola. Per SNI si tratta di un’ulteriore servitù che si vuole imporre ai sardi, da aggiungere a quelle militare, di cava, di smaltimento rifiuti industriali ed rsu, ambientale e culturale. Se questa umiliazione andrà avanti , l’opposizione di SNI sarà pacifica ma dura e decisa e a qualunque costo impediremo che in nome di un modello di sviluppo distruttivo e di tutto l’apparato statale, affaristico, partitico e sindacale che vi lucra si continui ad avvelenare il nostro territorio e si distrugga quanto generazioni di sardi hanno gelosamente tutelato. Sarà uno scontro tra la civiltà del nostro popolo e la barbarie altrui. Nugoro 30/06/08, BUSTIANU CUMPOSTU, Coordinadore Natzionale.
Il vero obbiettivo di Berlusconi resta
lo stoccaggio delle scorie in Sardegna
di Guido Bocchetta (l'altra voce.net)
Berlusconi, per la conquista della Sardegna, ha dedicato ben cinque week-end, mentre nel mondo infuriavano guerre arabo-isareliane, crolli di Borsa, visite in Europa del vicepresidente USA Joe Biden, contenziosi Ucraina-URSS sul gas, ed altri ammenicoli vari. Ora il suo viscerale impegno nei confronti degli elettori sardi, assume una luce più razionale, dopo la firma dell'accordo con Sarkozy sul nucleare italiano.
Era un segreto di Pulcinella, ma in campagna elettorale, tutti hanno taciuto. Cosa si presenta ora ai sardi? Una nuova centrale nucleare in quel di Oristano? O di Porto Torres? Assolutamente, no. Non ci credo.
L'isola, infatti, per la sua natura, non è territorio dove impiantare industrie.. La sua chiara vocazione turistica attuale lo impedisce. Le imprese che vi sono insediate, risalgono alla industrializzazione degli anni 70, e prima o poi chiuderanno tutte il loro ciclo produttivo, tranne la Saras, che presenta un vantaggio competitivo per le petroliere che passano lo stretto di Suez.
Perciò di produrre col nucleare, non avrebbe senso. È un semplice spauracchio.Quello che servirà, è il famoso deposito delle scorie nucleari, vocazione naturale dell'isola, che venne appunto scelta dal generale Jean, presidente della Sogin, nel 2003, come deposito unico nazionale.
Ora, il problema che si presenta è il seguente. Di fronte alla minaccia di una centrale, i sardi e gli ambientalisti si muoveranno, lotteranno, ed alla fine...otterranno che Berlusconi ne impedisca la costruzione...ma lasciando le scorie nucleari italiane in quel di Buggerru o dintorni.
È questo il problema. Credo che i sardi farebbero bene ad accettare la centrale nucleare, chiedendo però subito con un protocollo la certezza di depositare le scorie in Corsica, territorio francese, ugualmente adatto alla bisogna, visto che EdF ( la società elettrica francese) parteciperà al progetto insieme ad ENEL.
Le note virtù dei corsi, nel difendere il loro territorio, faranno il resto. E tutti vissero felici e contenti.
Su problema de sas discarrigas de iscorias nucleares mi paret ki ad'a tokkare a lu torrare a faghere presente, ma mi parede ki in su sitema troppu pacifiku a parre meu no andammus dae nissuna parte, kommunkas soe isperantziosu...
AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE. COMUNICATO STAMPA: NUCLEARE IN SARDEGNA – A FIUMESANTO NESSUNO PUO’ DECIDERE SULL’HABITAT DEI SARDI CHE DEVONO ANCORA NASCERE. La Direzione Nazionale di SNI riunitosi ad Oristano presso l’Hotel Isa domenica 16, in merito all’ordine del giorno relativo alla possibilità che in Sardegna e precisamente a FIUME SANTO venga realizzata una centrale elettrica nucleare in sostituzione di quella già programmata a carbone, ha preso atto del grave pericolo che corre la nostra terra, la popolazione vivente e quella futura e ha deliberato; “Il C.N. di SNI, ritiene che nessuno e specialmente le istituzioni funzionali allo stato italiano possa decidere sull'Habitat del popolo sardo. L’Habitat sardo infatti, per le istituzioni contingenti istituite dall’ultimo dominatore del nostro popolo, in scelte come quella del nucleare, è un bene indisponibile in quanto incide in modo fondamentale più sull’Habitat delle generazioni future che non su quella che dette istituzioni hanno la pretesa di rappresentare. La D.N. di SNI ritiene anche che l’imposizione di una centrale nucleare in Sardegna non nasca da necessità energetiche del popolo sardo ma solo ed unicamente dalla necessità dell’Italia di fare della Sardegna il nuovo “granaio energetico di Roma” per avere energia a basso costo e ad inquinamento zero per la penisola. Per SNI si tratta di un’ulteriore servitù che si vuole imporre ai sardi, da aggiungere a quelle militare, di cava, di smaltimento rifiuti industriali ed rsu, ambientale e culturale. Se questa umiliazione andrà avanti , l’opposizione di SNI sarà pacifica ma dura e decisa e a qualunque costo impediremo che in nome di un modello di sviluppo distruttivo e di tutto l’apparato statale, affaristico, partitico e sindacale che vi lucra si continui ad avvelenare il nostro territorio e si distrugga quanto generazioni di sardi hanno gelosamente tutelato. Sarà uno scontro tra la civiltà del nostro popolo e la barbarie altrui. Nugoro 30/06/08, BUSTIANU CUMPOSTU, Coordinadore Natzionale.
Il vero obbiettivo di Berlusconi resta
lo stoccaggio delle scorie in Sardegna
di Guido Bocchetta (l'altra voce.net)
Berlusconi, per la conquista della Sardegna, ha dedicato ben cinque week-end, mentre nel mondo infuriavano guerre arabo-isareliane, crolli di Borsa, visite in Europa del vicepresidente USA Joe Biden, contenziosi Ucraina-URSS sul gas, ed altri ammenicoli vari. Ora il suo viscerale impegno nei confronti degli elettori sardi, assume una luce più razionale, dopo la firma dell'accordo con Sarkozy sul nucleare italiano.
Era un segreto di Pulcinella, ma in campagna elettorale, tutti hanno taciuto. Cosa si presenta ora ai sardi? Una nuova centrale nucleare in quel di Oristano? O di Porto Torres? Assolutamente, no. Non ci credo.
L'isola, infatti, per la sua natura, non è territorio dove impiantare industrie.. La sua chiara vocazione turistica attuale lo impedisce. Le imprese che vi sono insediate, risalgono alla industrializzazione degli anni 70, e prima o poi chiuderanno tutte il loro ciclo produttivo, tranne la Saras, che presenta un vantaggio competitivo per le petroliere che passano lo stretto di Suez.
Perciò di produrre col nucleare, non avrebbe senso. È un semplice spauracchio.Quello che servirà, è il famoso deposito delle scorie nucleari, vocazione naturale dell'isola, che venne appunto scelta dal generale Jean, presidente della Sogin, nel 2003, come deposito unico nazionale.
Ora, il problema che si presenta è il seguente. Di fronte alla minaccia di una centrale, i sardi e gli ambientalisti si muoveranno, lotteranno, ed alla fine...otterranno che Berlusconi ne impedisca la costruzione...ma lasciando le scorie nucleari italiane in quel di Buggerru o dintorni.
È questo il problema. Credo che i sardi farebbero bene ad accettare la centrale nucleare, chiedendo però subito con un protocollo la certezza di depositare le scorie in Corsica, territorio francese, ugualmente adatto alla bisogna, visto che EdF ( la società elettrica francese) parteciperà al progetto insieme ad ENEL.
Le note virtù dei corsi, nel difendere il loro territorio, faranno il resto. E tutti vissero felici e contenti.
Su problema de sas discarrigas de iscorias nucleares mi paret ki ad'a tokkare a lu torrare a faghere presente, ma mi parede ki in su sitema troppu pacifiku a parre meu no andammus dae nissuna parte, kommunkas soe isperantziosu...