Successo dei socialisti nella regione autonoma dopo quasi trent'anni
Ma i Popolari trionfano alle amministrative in GaliziaSpagna, svolta nei Paesi baschi
Zapatero batte i nazionalisti
Risultato storico:gli indipendentisti potrebbero restare fuori dal governo locale
di ALESSANDRO OPPES
MADRID - Dopo 29 anni, nei Paesi Baschi i socialisti riescono a mandare all'opposizione i nazionalisti. La fortissima avanzata del partito di Zapatero provoca un terremoto politico nella regione autonoma, dove per la prima volta gli eredi di Batasuna sono rimasti fuori della competizione elettorale per decisione della magistratura.
Il Pnv del "lehendakari" uscente Juan José Ibarretxe guadagna due seggi, passando da 28 a 30, ma è un risultato che non gli consente di tornare a formare un governo per la disfatta dei tradizionali alleati di Eusko Alkartasuna (che ottengono solo 1 seggio) e il modesto risultato di Ezker Batua, la sigla basca di Izquierda Unida, che scende da 3 a 1 seggio. I socialisti guidati da Patxi López passano invece da 18 a 24 seggi e dovrebbero essere in condizione di andare al governo in alleanza con il Partito Popolare, che nonostante un risultato non esaltante raccoglie i 13 seggi necessari per garantire insieme al Psoe la prima maggioranza non nazionalista della storia.
Spettacolare il risultato di Aralar, un partito nato anni fa da una scissione all'interno di Batasuna, legata al netto rifiuto della violenza dell'Eta: i quattro seggi ottenuti sono la chiara prova del fatto che una parte consistente dell'elettorato tradizionale della sinistra indipendentista non ha accolto l'appello per il voto nullo lanciato dagli eredi del braccio politico dei terroristi.
Allo spettacolare risultato ottenuto dai socialisti nei Paesi Baschi fa invece da contraltare la sconfitta nelle elezioni regionali della Galizia. Qui il Partito Popolare, che quattro anni fa era stato mandato all'opposizione dopo un ventennio di dominio assoluto sotto la guida di Manuel Fraga Iribarne, riconquista la maggioranza assoluta e torna al governo sotto la presidenza di Alberto Nuñez Feijóo. La Galizia, una delle regioni più povere della Spagna e una delle più colpite dalla crisi economica, dà così la prima doccia fredda al premier José Luís Rodríguez Zapatero, che da anni non conosceva sconfitte. Un risultato ancor più significativo perché arriva in uno dei momenti più difficili vissuti dal Partito Popolare negli ultimi anni: la "tangentopoli" svelata dal giudice Baltasar Garzón, alla quale il leader del Pp Mariano Rajoy aveva reagito parlando di "persecuzione politica" proprio in chiave pre-elettorale, alla fine non ha provocato le conseguenze temute.
(2 marzo 2009)
Ma i Popolari trionfano alle amministrative in GaliziaSpagna, svolta nei Paesi baschi
Zapatero batte i nazionalisti
Risultato storico:gli indipendentisti potrebbero restare fuori dal governo locale
di ALESSANDRO OPPES
MADRID - Dopo 29 anni, nei Paesi Baschi i socialisti riescono a mandare all'opposizione i nazionalisti. La fortissima avanzata del partito di Zapatero provoca un terremoto politico nella regione autonoma, dove per la prima volta gli eredi di Batasuna sono rimasti fuori della competizione elettorale per decisione della magistratura.
Il Pnv del "lehendakari" uscente Juan José Ibarretxe guadagna due seggi, passando da 28 a 30, ma è un risultato che non gli consente di tornare a formare un governo per la disfatta dei tradizionali alleati di Eusko Alkartasuna (che ottengono solo 1 seggio) e il modesto risultato di Ezker Batua, la sigla basca di Izquierda Unida, che scende da 3 a 1 seggio. I socialisti guidati da Patxi López passano invece da 18 a 24 seggi e dovrebbero essere in condizione di andare al governo in alleanza con il Partito Popolare, che nonostante un risultato non esaltante raccoglie i 13 seggi necessari per garantire insieme al Psoe la prima maggioranza non nazionalista della storia.
Spettacolare il risultato di Aralar, un partito nato anni fa da una scissione all'interno di Batasuna, legata al netto rifiuto della violenza dell'Eta: i quattro seggi ottenuti sono la chiara prova del fatto che una parte consistente dell'elettorato tradizionale della sinistra indipendentista non ha accolto l'appello per il voto nullo lanciato dagli eredi del braccio politico dei terroristi.
Allo spettacolare risultato ottenuto dai socialisti nei Paesi Baschi fa invece da contraltare la sconfitta nelle elezioni regionali della Galizia. Qui il Partito Popolare, che quattro anni fa era stato mandato all'opposizione dopo un ventennio di dominio assoluto sotto la guida di Manuel Fraga Iribarne, riconquista la maggioranza assoluta e torna al governo sotto la presidenza di Alberto Nuñez Feijóo. La Galizia, una delle regioni più povere della Spagna e una delle più colpite dalla crisi economica, dà così la prima doccia fredda al premier José Luís Rodríguez Zapatero, che da anni non conosceva sconfitte. Un risultato ancor più significativo perché arriva in uno dei momenti più difficili vissuti dal Partito Popolare negli ultimi anni: la "tangentopoli" svelata dal giudice Baltasar Garzón, alla quale il leader del Pp Mariano Rajoy aveva reagito parlando di "persecuzione politica" proprio in chiave pre-elettorale, alla fine non ha provocato le conseguenze temute.
(2 marzo 2009)