OCCUPAZIONE MILITARE
La Sardigna è la terra più militarizzata d’Europa: nell'isola l'occupazione militare occupa
ben 24.000 ettari; in tutta la penisola italiana raggiunge i 16.000 ettari. Gli spazi aerei e
marittimi sottoposti a vincoli militari sono di fatto incalcolabili, solo uno degli immensi tratti di
mare annessi al poligono del Salto di Quirra, con i suoi 2.840.000 ettari, supera la superficie
dell'intera Isola (kmq 23.821).
Nella nostra terra si testano armi di ogni tipo, sulla cui natura e nocività vige ancora oggi
l'inviolabile segreto militare, e si addestrano gli eserciti imperialisti responsabili di milioni di
vittime innocenti in tutto il mondo.
Il popolo sardo non è in guerra con nessun popolo del mondo. Noi non vogliamo che
la nostra terra venga sfruttata per preparare massacri in nome del petrolio o del
profitto. Questo sarebbe un motivo più che sufficiente per chiedere la chiusura immediata
di tutte le basi e servitù militari e la relativa riconversione ad usi civili e produttivi
dele strutture e dei territori occupati.
Purtroppo sulla nostra terra le basi lasciano anche un altro gravissimo peso. La loro presenza
infatti, oltre a inquinamento e morte (soprattutto a Quirra e San Lorenzo, Escalaplano), ha
creato disoccupazione, miseria ed emigrazione per il mancato utilizzo da parte dei comuni e
delle popolazioni dei terreni usurpati dalla presenza militare, con danni umani incalcolabili.
Chiediamo un piano generale di smilitarizzazione della Sardigna e, a partire da questa,
dell'intera area mediterranea. Noi proponiamo:
- Lo smantellamento dei poligoni militari di Teulada e del Salto di Quirra;
- La chiusura della base NATO di Decimomannu e del poligono di Capo Frasca;
- La bonifica dei territori;
- La riconversione dell'economia militare.
Il poligono militare di Quirra, che il PD sardo vuole viceversa rifinanziare e potenziare (come si
può leggere dal sito web http://www.altravoce.net/2008/10/10/quirra.html ), va chiuso
immediatamente. Nel piccolo villaggio di Quirra, su 150 persone ben 20 sono morte per la
stessa identica patologia e altre si sono ammalate. Ad Escalaplano, paese di duemila abitanti,
14 bambini nel 1988 sono nati con gravissime malformazioni genetiche.
Il cosiddetto “Comitato Scientifico” che sta valutando la presenza di rischi per la salute a
causa delle attività svolte all’interno della base di Quirra va immediatamente sospeso
perché è un comitato fantoccio, gestito e controllato dai militari. Gli stessi che per decenni,
con la scusa del segreto militare, hanno nascosto alle popolazioni quali sperimentazioni si
svolgessero all'interno della base. E continuano a farlo!
Viceversa noi abbiamo una proposta valida: che la Regione istituisca immediatamente un
VERO COMITATO SCIENTIFICO composto da scienziati internazionali indipendenti e
dai ricercatori sardi, una delle grandi risorse della nostra terra, disponibili a lavorare ad un
grande progetto di:
- Reale valutazione dell'effettivo danno subito dall'ambiente e dalla
popolazione.
- Studio di un efficace intervento di bonifica.
- Istituzione di un comitato di studio (attraverso l'indizione di Bandi per
giovani laureati sardi) che valuti i danni economici complessivi: mancato
utilizzo di quelle aree, impoverimento dovuto all'emigrazione, etc.
La progettazione e la realizzazione delle bonifiche dei territori costituiranno anche un grosso
contributo alla lotta alla disoccupazione, col coinvolgimento di tecnici, operai e formatori
professionali. Altro che giardinaggio!
Tutti questi costi dovranno essere a carico del ministero della difesa italiano,
principale responsabile della distruzione e dell’inquinamento dei nostri territori nel
corso dei decenni passati. Apriremo una vertenza con lo Stato Italiano e
coinvolgeremo tutto il popolo sardo in questa lotta!
ben 24.000 ettari; in tutta la penisola italiana raggiunge i 16.000 ettari. Gli spazi aerei e
marittimi sottoposti a vincoli militari sono di fatto incalcolabili, solo uno degli immensi tratti di
mare annessi al poligono del Salto di Quirra, con i suoi 2.840.000 ettari, supera la superficie
dell'intera Isola (kmq 23.821).
Nella nostra terra si testano armi di ogni tipo, sulla cui natura e nocività vige ancora oggi
l'inviolabile segreto militare, e si addestrano gli eserciti imperialisti responsabili di milioni di
vittime innocenti in tutto il mondo.
Il popolo sardo non è in guerra con nessun popolo del mondo. Noi non vogliamo che
la nostra terra venga sfruttata per preparare massacri in nome del petrolio o del
profitto. Questo sarebbe un motivo più che sufficiente per chiedere la chiusura immediata
di tutte le basi e servitù militari e la relativa riconversione ad usi civili e produttivi
dele strutture e dei territori occupati.
Purtroppo sulla nostra terra le basi lasciano anche un altro gravissimo peso. La loro presenza
infatti, oltre a inquinamento e morte (soprattutto a Quirra e San Lorenzo, Escalaplano), ha
creato disoccupazione, miseria ed emigrazione per il mancato utilizzo da parte dei comuni e
delle popolazioni dei terreni usurpati dalla presenza militare, con danni umani incalcolabili.
Chiediamo un piano generale di smilitarizzazione della Sardigna e, a partire da questa,
dell'intera area mediterranea. Noi proponiamo:
- Lo smantellamento dei poligoni militari di Teulada e del Salto di Quirra;
- La chiusura della base NATO di Decimomannu e del poligono di Capo Frasca;
- La bonifica dei territori;
- La riconversione dell'economia militare.
Il poligono militare di Quirra, che il PD sardo vuole viceversa rifinanziare e potenziare (come si
può leggere dal sito web http://www.altravoce.net/2008/10/10/quirra.html ), va chiuso
immediatamente. Nel piccolo villaggio di Quirra, su 150 persone ben 20 sono morte per la
stessa identica patologia e altre si sono ammalate. Ad Escalaplano, paese di duemila abitanti,
14 bambini nel 1988 sono nati con gravissime malformazioni genetiche.
Il cosiddetto “Comitato Scientifico” che sta valutando la presenza di rischi per la salute a
causa delle attività svolte all’interno della base di Quirra va immediatamente sospeso
perché è un comitato fantoccio, gestito e controllato dai militari. Gli stessi che per decenni,
con la scusa del segreto militare, hanno nascosto alle popolazioni quali sperimentazioni si
svolgessero all'interno della base. E continuano a farlo!
Viceversa noi abbiamo una proposta valida: che la Regione istituisca immediatamente un
VERO COMITATO SCIENTIFICO composto da scienziati internazionali indipendenti e
dai ricercatori sardi, una delle grandi risorse della nostra terra, disponibili a lavorare ad un
grande progetto di:
- Reale valutazione dell'effettivo danno subito dall'ambiente e dalla
popolazione.
- Studio di un efficace intervento di bonifica.
- Istituzione di un comitato di studio (attraverso l'indizione di Bandi per
giovani laureati sardi) che valuti i danni economici complessivi: mancato
utilizzo di quelle aree, impoverimento dovuto all'emigrazione, etc.
La progettazione e la realizzazione delle bonifiche dei territori costituiranno anche un grosso
contributo alla lotta alla disoccupazione, col coinvolgimento di tecnici, operai e formatori
professionali. Altro che giardinaggio!
Tutti questi costi dovranno essere a carico del ministero della difesa italiano,
principale responsabile della distruzione e dell’inquinamento dei nostri territori nel
corso dei decenni passati. Apriremo una vertenza con lo Stato Italiano e
coinvolgeremo tutto il popolo sardo in questa lotta!