L'UNIONE SARDA - Cultura e istruzione : L'età dei Nuraghi spiegata in sardo
24.02.2009
Uno studente di Serrenti discute la tesi di laurea in limba
Uno studente di Serrenti ha deciso di scrivere e discutere la sua tesi di laurea in sardo: è la prima volta che accade nella facoltà di Lettere. Ha discusso la tesi di laurea in limba, per la precisione in campidanese: un giovane studente di Lettere ha scelto di scrivere e illustrare il proprio lavoro in sardo. E così Daniele Carta, 23 anni, ha conseguito ieri mattina la laurea triennale in Beni culturali presentando una tesi sul patrimonio archeologico di una zona del Medio Campidano dal titolo “Su sattu de Serrenti in s'aedadi prenuraxica e a su tempu de is nuraxis” (L'agro di Serrenti nell'età prenuragica e al tempo dei nuraghi). Un momento speciale anche per la facoltà di Lettere e filosofia e i docenti della commissione, tra i quali c'era anche il preside Roberto Coroneo. L'INIZIATIVA Quello di Daniele Carta è infatti un caso raro (anche se la legge 482 del 1999 prevede questa possibilità) preceduta soltanto da pochi casi simili. «Da quand'ero piccolo mi piace scrivere in sardo», racconta lo studente, nato a Serrenti. A stimolare l'iniziativa è stato anche il relatore Giovanni Ugas, docente di Preistoria e protostoria al dipartimento di Scienze archeologiche dell'Università. «Lui stesso ha tenuto lezioni in sardo e mi ha sostenuto in questo progetto. Fin dall'infanzia in famiglia ho sempre parlato il sardo e devo dire che la cosa più difficile è metterlo per iscritto. Ho dovuto fare da autodidatta perché purtroppo nelle scuole non viene insegnato». L'APPELLO Si tratta di un problema gravissimo, secondo il relatore Giovanni Ugas, che lancia un appello: «Sono preoccupato perché i giovani non parlano il sardo e il rischio che la lingua scompaia è forte. Invece bisognerebbe insegnarlo a partire dalle scuole materne e la Regione dovrebbe fare uno sforzo maggiore per dare praticità a questo principio, senza discutere su quale sardo scegliere, ma insegnandolo in tutte le varianti». I PRECEDENTI Non sono molti i precedenti e riguardano per lo più iniziative isolate: come quella dello studente Giorgio Demurtas, che nel dicembre 2003 si era laureato in Ingegneria elettrica discutendo la tesi in sardo. Impresa ripetuta lo stesso anno dalla studentessa di Economia Giovanna Busu, con una tesi sul linguaggio giuridico nella lingua sarda. A queste e altre, oggi si aggiunge anche Daniele Carta il cui lavoro è stato premiato dalla commissione col voto di 103 su 110, che lo studente ha festeggiato assieme al padre Efisio, alla madre Francesca, alla sorella Valeria e ai tanti amici e colleghi che ieri hanno seguito la discussione. Lui ha già deciso di proseguire il percorso verso la laurea specialistica che, manco a dirsi, scriverà e discuterà in sardo. NICOLA PERROTTI
24.02.2009
Uno studente di Serrenti discute la tesi di laurea in limba
Uno studente di Serrenti ha deciso di scrivere e discutere la sua tesi di laurea in sardo: è la prima volta che accade nella facoltà di Lettere. Ha discusso la tesi di laurea in limba, per la precisione in campidanese: un giovane studente di Lettere ha scelto di scrivere e illustrare il proprio lavoro in sardo. E così Daniele Carta, 23 anni, ha conseguito ieri mattina la laurea triennale in Beni culturali presentando una tesi sul patrimonio archeologico di una zona del Medio Campidano dal titolo “Su sattu de Serrenti in s'aedadi prenuraxica e a su tempu de is nuraxis” (L'agro di Serrenti nell'età prenuragica e al tempo dei nuraghi). Un momento speciale anche per la facoltà di Lettere e filosofia e i docenti della commissione, tra i quali c'era anche il preside Roberto Coroneo. L'INIZIATIVA Quello di Daniele Carta è infatti un caso raro (anche se la legge 482 del 1999 prevede questa possibilità) preceduta soltanto da pochi casi simili. «Da quand'ero piccolo mi piace scrivere in sardo», racconta lo studente, nato a Serrenti. A stimolare l'iniziativa è stato anche il relatore Giovanni Ugas, docente di Preistoria e protostoria al dipartimento di Scienze archeologiche dell'Università. «Lui stesso ha tenuto lezioni in sardo e mi ha sostenuto in questo progetto. Fin dall'infanzia in famiglia ho sempre parlato il sardo e devo dire che la cosa più difficile è metterlo per iscritto. Ho dovuto fare da autodidatta perché purtroppo nelle scuole non viene insegnato». L'APPELLO Si tratta di un problema gravissimo, secondo il relatore Giovanni Ugas, che lancia un appello: «Sono preoccupato perché i giovani non parlano il sardo e il rischio che la lingua scompaia è forte. Invece bisognerebbe insegnarlo a partire dalle scuole materne e la Regione dovrebbe fare uno sforzo maggiore per dare praticità a questo principio, senza discutere su quale sardo scegliere, ma insegnandolo in tutte le varianti». I PRECEDENTI Non sono molti i precedenti e riguardano per lo più iniziative isolate: come quella dello studente Giorgio Demurtas, che nel dicembre 2003 si era laureato in Ingegneria elettrica discutendo la tesi in sardo. Impresa ripetuta lo stesso anno dalla studentessa di Economia Giovanna Busu, con una tesi sul linguaggio giuridico nella lingua sarda. A queste e altre, oggi si aggiunge anche Daniele Carta il cui lavoro è stato premiato dalla commissione col voto di 103 su 110, che lo studente ha festeggiato assieme al padre Efisio, alla madre Francesca, alla sorella Valeria e ai tanti amici e colleghi che ieri hanno seguito la discussione. Lui ha già deciso di proseguire il percorso verso la laurea specialistica che, manco a dirsi, scriverà e discuterà in sardo. NICOLA PERROTTI