Sapevate che la Sardegna oltre a tanti altri primati può vantare anche la maggiore incidendenza di "sclerosi multipla" in Italia?
4 partecipanti
Un'altro primato sardo
MARIO FLORE- Messaggi : 24
Data di iscrizione : 13.02.09
Età : 72
Località : SU MASU
- Messaggio n°2
Re: Un'altro primato sardo
A pitzus de sos danno fintzas sos malesrealista ha scritto:Sapevate che la Sardegna oltre a tanti altri primati può vantare anche la maggiore incidendenza di "sclerosi multipla" in Italia?
Deus nostru si est beru ki esistis ABBERU dainnos FORTZA e UNIDADE pro sarvare su populu de kusta terra ki nixjunu kere prus askurtare
SIGNORE SALVACI TI PREGO è GUIDACI NELLA GIUSTA STRADA
juanna maria- Messaggi : 319
Data di iscrizione : 03.02.09
Località : potene secare tottu sos frores...ma non potene prennere su beranu
- Messaggio n°3
Re: Un'altro primato sardo
realista ha scritto:Sapevate che la Sardegna oltre a tanti altri primati può vantare anche la maggiore incidendenza di "sclerosi multipla" in Italia?
si, e se non sbaglio anche il diabete
Marku- Messaggi : 306
Data di iscrizione : 26.02.09
Età : 72
Località : Bidha'e Cresia
- Messaggio n°4
disocupaus, incuinaus, maladius
Saludi genti, su chi at nau Realista e apustis Juannika, est scetti una parti de maladias legias. Nc'est s'Alzehimer, in is bidhas a curtzu de is polus de s'industria "sarda", varias formas de canchiru, chi pigant no sceti is trabballadoris, ma sa popolatzioni: pipius, feminas, antzianus. No po nudha is campusantus de Gonnesa, Cortoghiana, Carbonia, Santu'Anni Suerxu, Portu'e iscusi, Sant'Antiogu, in 25 annus funt crescius a cuatru bortas! Su diabete, istimada Juannika, si nd'est pighendi sa mellus joventudi in su Sartidu de Chirra, in Sarrok, pariri chi siat cambiendi su DNA de sa genti. Tenea presenti ca annus faidi sa ASL de Bidha'e Cresia iat bogau a pillu, ca is pipus de Bindua e Mont'Agruxau, teniant sa silicosi de su pruini chi beniara de is discarrigas, chi abettant de essi bonificaras!Ge seus allichirius beni po tanti!! Saludus indipendentistas.
Marku- Messaggi : 306
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Località : Bidha'e Cresia
- Messaggio n°5
ancora s'Enel
Portovesme. Trenta dipendenti degli appalti costretti ad evacuare il reparto. La protesta dei sindacati
Troppo fumo, operai in fuga
Per un guasto emergenza nella centrale Enel
In piena notte la temperatura ha incominciato a salire e il fumo ha invaso l'impianto dove stavano lavorando una trentina di dipendenti degli appalti. È accaduto nella centrale Enel. Gli operai sono stati costretti a fuggire per evitare di rimanere intossicati.
Un caldo insopportabile e tanto fumo: così una trentina di operai delle imprese d'appalto che domenica notte lavorava all'interno della centrale Enel si è accorta dell'incidente all'impianto di abbattimento delle polveri , presso cui gli stessi oprai erano impegnati in lavori di saldatura e altre manutenzioni, ed ha abbandonato l'impianto temendo gravi conseguenze per la salute. Stando alle prime ricostruzioni (anche se sono in corso delle verifiche da parte dell'Enel) il fumo che deriva dall'abbattimento delle polveri avrebbe preso una strada sbagliata, invadendo l'ambiente di lavoro in cui erano impegnati gli operai.
FUGGI FUGGI Tra i lavoratori, ignari di quanto stava succedendo, è scoppiato il panico, con il fuggi fuggi generale. Nessuno ha riportato danni fisici né intossicazioni, ma la paura è stata tanta e, dopo il grande spavento, è esplosa la rabbia: ieri mattina gli operai che, loro malgrado, sono stati protagonisti dell'episodio, hanno raccontato l'accaduto alle organizzazioni sindacali. Dell'episodio si è discusso in un vertice del Coordinamento appalti e, per protesta, in un primo momento sono state proclamate per oggi due ore di sciopero per tutti i lavoratori delle imprese impegnati all'interno della centrale Enel di Portovesme.
LA PROTESTA Iniziativa che poi è stata congelata nel pomeriggio, dopo che la Rsu e l'Enel si sono incontrati per fare luce sull'episodio. Infatti l'azienda si è impegnata a effettuare tutte le verifiche del caso per capire come sia potuto succedere che il fumo che avrebbe dovuto essere convogliato in una condotta sia improvvisamente uscito da un'altra parte invadendo l'ambiente di lavoro. Inoltre l'Enel, durante l'incontro con la Rsu, ha garantito la disponibilità ad interventi operativi rapidi per impedire che l'incidente si possa ripetere. Resta da vedere se queste garanzie saranno considerate sufficienti dai lavoratori per revocare la protesta, ma l'orientamento sembra proprio quello di annullare lo sciopero.
Gli operai coinvolti nell'episodio, una trentina, sono dipendenti di quattro diverse aziende: stavano lavorando al terzo turno, cioè in piena notte, quando hanno cominciato ad avvertire uno strano caldo. Dapprima non si sono preoccupati più di tanto, considerata la giornata afosa di domenica. Ma quel caldo è diventato via via sempre più forte ed insopportabile e anche l'ambiente in cui stavano lavorando aveva qualcosa di insolito, troppo fumo.
L'EMERGENZA Hanno compreso, allora che la “colpa” di quelle anomalie era dell'impianto “Dv 800” per l'abbattimento delle polveri: il fumo aveva preso una strada sbagliata. È stato allora che è scattata la paura. Gli operai hanno abbandonato velocemente l'impianto, temendo di restare intossicati. Nessuno per fortuna ha subito conseguenze ma la paura è stata grande. Già da ieri mattina le organizzazioni sindacali, attraverso la Rsu Enel e il Coordinamento Appalti, hanno chiesto più garanzie per la sicurezza dei lavoratori.
ANTONELLA PANI
26/05/2009
Troppo fumo, operai in fuga
Per un guasto emergenza nella centrale Enel
In piena notte la temperatura ha incominciato a salire e il fumo ha invaso l'impianto dove stavano lavorando una trentina di dipendenti degli appalti. È accaduto nella centrale Enel. Gli operai sono stati costretti a fuggire per evitare di rimanere intossicati.
Un caldo insopportabile e tanto fumo: così una trentina di operai delle imprese d'appalto che domenica notte lavorava all'interno della centrale Enel si è accorta dell'incidente all'impianto di abbattimento delle polveri , presso cui gli stessi oprai erano impegnati in lavori di saldatura e altre manutenzioni, ed ha abbandonato l'impianto temendo gravi conseguenze per la salute. Stando alle prime ricostruzioni (anche se sono in corso delle verifiche da parte dell'Enel) il fumo che deriva dall'abbattimento delle polveri avrebbe preso una strada sbagliata, invadendo l'ambiente di lavoro in cui erano impegnati gli operai.
FUGGI FUGGI Tra i lavoratori, ignari di quanto stava succedendo, è scoppiato il panico, con il fuggi fuggi generale. Nessuno ha riportato danni fisici né intossicazioni, ma la paura è stata tanta e, dopo il grande spavento, è esplosa la rabbia: ieri mattina gli operai che, loro malgrado, sono stati protagonisti dell'episodio, hanno raccontato l'accaduto alle organizzazioni sindacali. Dell'episodio si è discusso in un vertice del Coordinamento appalti e, per protesta, in un primo momento sono state proclamate per oggi due ore di sciopero per tutti i lavoratori delle imprese impegnati all'interno della centrale Enel di Portovesme.
LA PROTESTA Iniziativa che poi è stata congelata nel pomeriggio, dopo che la Rsu e l'Enel si sono incontrati per fare luce sull'episodio. Infatti l'azienda si è impegnata a effettuare tutte le verifiche del caso per capire come sia potuto succedere che il fumo che avrebbe dovuto essere convogliato in una condotta sia improvvisamente uscito da un'altra parte invadendo l'ambiente di lavoro. Inoltre l'Enel, durante l'incontro con la Rsu, ha garantito la disponibilità ad interventi operativi rapidi per impedire che l'incidente si possa ripetere. Resta da vedere se queste garanzie saranno considerate sufficienti dai lavoratori per revocare la protesta, ma l'orientamento sembra proprio quello di annullare lo sciopero.
Gli operai coinvolti nell'episodio, una trentina, sono dipendenti di quattro diverse aziende: stavano lavorando al terzo turno, cioè in piena notte, quando hanno cominciato ad avvertire uno strano caldo. Dapprima non si sono preoccupati più di tanto, considerata la giornata afosa di domenica. Ma quel caldo è diventato via via sempre più forte ed insopportabile e anche l'ambiente in cui stavano lavorando aveva qualcosa di insolito, troppo fumo.
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ANTONELLA PANI
26/05/2009
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