Oggi 26 Maggio 2009 alle ore 14 tre operai sardi hanno perso la vita sul lavoro, presso la raffineria SARAS di Sarroch. Poco sappiamo ancora sull’accaduto, sembra che i tre operai, impegnati nella manutenzione dello stabilimento, siano morti per un’intossicazione da azoto, ma contrariamente a quanto affermato dall’ANSA, a Manca pro s’Indipendentzia non crede affatto che si tratti di una “tragedia” o di un “incidente", poiché gli incidenti e le disgrazie non avvengono di certo in maniera sistematica, e a questo riguardo i dati parlano chiaro: ogni anno all’interno dello stato italiano muoiono più di 1200 lavoratori. Il governo italiano, invece di provvedere a sostenere massicce campagne di sicurezza, pensa a varare decreti “salva manager”, a ridimensionare il testo unico sulla salute e ad avallare la riduzione dei controlli sulla sicurezza.
In Sardigna, di media, si muore anche di più, perché qui il lavoro è una merce rara, spesso senza diritti e senza controlli e i lavoratori sardi sono costretti a “prestare” questi morti alle statistiche di uno Stato che continua ad opprimerli negandogli il diritto all’autodeterminazione e schiacciandoli sotto il peso del sistema capitalistico. Nello sfruttamento, nelle condizioni di lavoro inadeguate, nel rischio di infortunio, i lavoratori sardi sono uniti e accomunati a quelli italiani poiché vittime dello stesso aguzzino, ma i lavoratori sardi sono in media pagati molto meno rispetto a quelli continentali e corrono molti più rischi.
A Manca pro s’Indipendentzia ha sempre denunciato la politica di interesse che soggiaceva dietro al famigerato Piano di Rinascita, ha sempre criticato l’impoverimento economico e culturale dell’industrializzazione forzata. Tuttavia a Manca pro s’Indipendentzia ha sempre lottato affianco agli operai, per i loro diritti, che a nostro avviso dovrebbero essere tanti e inalienabili: diritto ad un orario di lavoro consono, diritto di non essere sfruttati, diritto ad un compenso adeguato, diritto al lavoro in Sardigna, diritto alla sicurezza, e soprattutto diritto alla vita!
Oggi gli operai sardi vivono una vita senza diritti, schiacciata tra l’incubo di perdere il lavoro a causa delle scellerate politiche industriali dei padroni e la paura di ferirsi o di morire sul posto di lavoro. La triste verità è che dallo stato italiano i lavoratori sardi non possono aspettarsi nulla. Per lo stato italiano e per i padroni italiani gli operai sardi non sono altro che carne da profitto, da spremere e poi buttare via.
A Manca pro s’Indipendentzia denuncia che i dirigenti della fabbrica SARAS non abbiano neppure sentito il bisogno di fermare la produzione.
A Manca pro s’Indipendentzia esprime solidarietà alle famiglie e ai colleghi degli operai e li invita a non gettare la spugna. Insieme costruiremo una nazione dei lavoratori e delle lavoratrici.
Marco Peltz,
Ufficio Stampa di A Manca pro s’Indipendentzia
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