Ciao realì..., ti ringrazio per questo spunto ma mi piacerebbe capire qual'è in realtà questo interesse.
Parlare per parlare te ne potrei parlare per giorni, per mesi o per anni anche faccia a faccia, da dove vuoi iniziare?
A me, ti dico la verità, un pò di senso già me lo fa, si, parlare del sardo in italiano, come fanno quelli della LSC che vorrebbero insegnare a scrivere in sardo sostenendo che i sardi non lo sappiano fare, che non si trovi nella storia un "sardo scritto". Io lo so che tanti non sono informati ma, non fai in tempo a dargli una dritta che subito li trovi accodati a richiedere o riscuotere qualcosa, ed io non ho più voglia di informare "a gratis", visto poi che di parole, soprattutto a vanvera, si è riempito il mondo.
Io lo so che tanti come te non sono informati (soprattutto se poi guardi verso "la Regione" oserei direi dire pure "tutti") ma sono informazioni importanti, a volte "top secret", dal quale dipendono addirittura i destini dell'umanità (visto che c'è di mezzo anche l'UNESCO), mi scuserai se posso risultare ancora un poco "criptato"!
Non vorrei che capissi male o fraintendessi, realì..., parlare del sardo è il mio "mestiere", mi ci son giocato tutta la vita e buona parte della "carriera" ma la mia è da sempre la voce di chi grida nel deserto e, parlare al vento o ad i muri lo ritengo fiato sprecato. Parlare del sardo in italiano, te l'ho "detto", mi fa un pò di senso, sarebbe come abboccare all'amo di chi il sardo lo ha sempre ucciso, infamato, infangato, offeso, vilipeso.
Dai, fammi vedere com'è il tuo interesse, mostrami concretamente che non ti interessa parlarne soltanto per riempirti la bocca come fan' tutti, o, ancora peggio, per accedere ai finanziamenti della tutela ..... prova a tradurmi quelle 5 righe che hai scritto "in lingua" e poi iniziamo a discutere.
Io penso che parlare della lingua sarda in italiano sia un pò come offendere la stessa lingua di cui si vuole parlare, se proprio ti volessi documentare non mi resta che rinviarti ai post (in limba) che ho raccolto in questi due anni in "SU CHIZONE WEB". Lì, lo potrai notare dagli archivi, ho seguito il discorso giorno per giorno, parlando (o meglio scrivendo) a chi fosse interessato.
Troverai sicuramente il momento in cui si è segnato "il passaggio", l'attimo in cui mi sono determinato ad utilizzare nei miei post il mio sardo, o meglio, quello della mia comunità che segna poi il senso della mia appartenenza, l'essenza della mia stessa identità.
Qui, ora, ripetere le stesse cose che ripeto da una vita, mi parrebbe di dar ragione a quel dottore del SSN che mi classificò tra gli ipomaniaci logorroici solo perchè ripetevo la verità che poteva sembrare pure "sana follia".
Sono passati più di dieci anni ed è come detto, come previsto, come annunciato: Parliamo di sardo e lo facciamo in italiano (cosa che dimostra come non siamo più capaci di farlo in sardo, abbiamo bisogno della "traduzione"). Non me ne volere, se assumo questa posizione "dicendoti" questo, ma sono uno di quelli che sono "al servizio del sardo", e non mi piace farlo nella lingua romanza di chi il sardo ha cercato da sempre di cacciarlo, sterminarlo, ucciderlo, offenderlo e denigrarlo. Inizio a credere che possano esserci riusciti, "mi pariamo" esseri che vivono solo di vita apparente: Zombie?
Credi di essere vivo e invece sei morto .... scrisse colui che possiede le 7 stelle e i 7 spiriti di Dio all'angelo della Chiesa di Sardi ma "i romani" (che avevano girato il modo) subito precisarono: Sardi è una Città dell'Asia minore, e noi, in buona fede, gli abbiamo creduto!
Le elezioni sono appena passate sebbene siano dietro l'angolo. Unidade Indipendentista dovrebbe riuscire a superare quella soglia del 4% (muro insormontabile anche per Irs) per presentarsi alle europee, se ci si riuscisse potremo riuscire a far fare "alla lingua" il salto della qualità. Tra la destra e la sinistra io continuo a scegliere "giustizia & libertà" ... a "parigi"!!!!
Tu lo sai come si scrive Parigi in sardo, realì...?
Parlare per parlare te ne potrei parlare per giorni, per mesi o per anni anche faccia a faccia, da dove vuoi iniziare?
A me, ti dico la verità, un pò di senso già me lo fa, si, parlare del sardo in italiano, come fanno quelli della LSC che vorrebbero insegnare a scrivere in sardo sostenendo che i sardi non lo sappiano fare, che non si trovi nella storia un "sardo scritto". Io lo so che tanti non sono informati ma, non fai in tempo a dargli una dritta che subito li trovi accodati a richiedere o riscuotere qualcosa, ed io non ho più voglia di informare "a gratis", visto poi che di parole, soprattutto a vanvera, si è riempito il mondo.
Io lo so che tanti come te non sono informati (soprattutto se poi guardi verso "la Regione" oserei direi dire pure "tutti") ma sono informazioni importanti, a volte "top secret", dal quale dipendono addirittura i destini dell'umanità (visto che c'è di mezzo anche l'UNESCO), mi scuserai se posso risultare ancora un poco "criptato"!
Non vorrei che capissi male o fraintendessi, realì..., parlare del sardo è il mio "mestiere", mi ci son giocato tutta la vita e buona parte della "carriera" ma la mia è da sempre la voce di chi grida nel deserto e, parlare al vento o ad i muri lo ritengo fiato sprecato. Parlare del sardo in italiano, te l'ho "detto", mi fa un pò di senso, sarebbe come abboccare all'amo di chi il sardo lo ha sempre ucciso, infamato, infangato, offeso, vilipeso.
Dai, fammi vedere com'è il tuo interesse, mostrami concretamente che non ti interessa parlarne soltanto per riempirti la bocca come fan' tutti, o, ancora peggio, per accedere ai finanziamenti della tutela ..... prova a tradurmi quelle 5 righe che hai scritto "in lingua" e poi iniziamo a discutere.
Io penso che parlare della lingua sarda in italiano sia un pò come offendere la stessa lingua di cui si vuole parlare, se proprio ti volessi documentare non mi resta che rinviarti ai post (in limba) che ho raccolto in questi due anni in "SU CHIZONE WEB". Lì, lo potrai notare dagli archivi, ho seguito il discorso giorno per giorno, parlando (o meglio scrivendo) a chi fosse interessato.
Troverai sicuramente il momento in cui si è segnato "il passaggio", l'attimo in cui mi sono determinato ad utilizzare nei miei post il mio sardo, o meglio, quello della mia comunità che segna poi il senso della mia appartenenza, l'essenza della mia stessa identità.
Qui, ora, ripetere le stesse cose che ripeto da una vita, mi parrebbe di dar ragione a quel dottore del SSN che mi classificò tra gli ipomaniaci logorroici solo perchè ripetevo la verità che poteva sembrare pure "sana follia".
Sono passati più di dieci anni ed è come detto, come previsto, come annunciato: Parliamo di sardo e lo facciamo in italiano (cosa che dimostra come non siamo più capaci di farlo in sardo, abbiamo bisogno della "traduzione"). Non me ne volere, se assumo questa posizione "dicendoti" questo, ma sono uno di quelli che sono "al servizio del sardo", e non mi piace farlo nella lingua romanza di chi il sardo ha cercato da sempre di cacciarlo, sterminarlo, ucciderlo, offenderlo e denigrarlo. Inizio a credere che possano esserci riusciti, "mi pariamo" esseri che vivono solo di vita apparente: Zombie?
Credi di essere vivo e invece sei morto .... scrisse colui che possiede le 7 stelle e i 7 spiriti di Dio all'angelo della Chiesa di Sardi ma "i romani" (che avevano girato il modo) subito precisarono: Sardi è una Città dell'Asia minore, e noi, in buona fede, gli abbiamo creduto!
Le elezioni sono appena passate sebbene siano dietro l'angolo. Unidade Indipendentista dovrebbe riuscire a superare quella soglia del 4% (muro insormontabile anche per Irs) per presentarsi alle europee, se ci si riuscisse potremo riuscire a far fare "alla lingua" il salto della qualità. Tra la destra e la sinistra io continuo a scegliere "giustizia & libertà" ... a "parigi"!!!!
Tu lo sai come si scrive Parigi in sardo, realì...?