SARDIGNA NATZIONE INDIPENDENTZIA - UNIDADE INDIPENDENTISTA

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Su Forum de sos Indipendentistas Sardos / Il Forum degli Indipendentisti Sardi


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Zarathustra
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    Messaggio  *sardus.filius* Dom Mar 01, 2009 12:44 pm

    Ciao realì..., ti ringrazio per questo spunto ma mi piacerebbe capire qual'è in realtà questo interesse.
    Parlare per parlare te ne potrei parlare per giorni, per mesi o per anni anche faccia a faccia, da dove vuoi iniziare?
    A me, ti dico la verità, un pò di senso già me lo fa, si, parlare del sardo in italiano, come fanno quelli della LSC che vorrebbero insegnare a scrivere in sardo sostenendo che i sardi non lo sappiano fare, che non si trovi nella storia un "sardo scritto". Io lo so che tanti non sono informati ma, non fai in tempo a dargli una dritta che subito li trovi accodati a richiedere o riscuotere qualcosa, ed io non ho più voglia di informare "a gratis", visto poi che di parole, soprattutto a vanvera, si è riempito il mondo.
    Io lo so che tanti come te non sono informati (soprattutto se poi guardi verso "la Regione" oserei direi dire pure "tutti") ma sono informazioni importanti, a volte "top secret", dal quale dipendono addirittura i destini dell'umanità (visto che c'è di mezzo anche l'UNESCO), mi scuserai se posso risultare ancora un poco "criptato"!
    Non vorrei che capissi male o fraintendessi, realì..., parlare del sardo è il mio "mestiere", mi ci son giocato tutta la vita e buona parte della "carriera" ma la mia è da sempre la voce di chi grida nel deserto e, parlare al vento o ad i muri lo ritengo fiato sprecato. Parlare del sardo in italiano, te l'ho "detto", mi fa un pò di senso, sarebbe come abboccare all'amo di chi il sardo lo ha sempre ucciso, infamato, infangato, offeso, vilipeso.
    Dai, fammi vedere com'è il tuo interesse, mostrami concretamente che non ti interessa parlarne soltanto per riempirti la bocca come fan' tutti, o, ancora peggio, per accedere ai finanziamenti della tutela ..... prova a tradurmi quelle 5 righe che hai scritto "in lingua" e poi iniziamo a discutere.
    Io penso che parlare della lingua sarda in italiano sia un pò come offendere la stessa lingua di cui si vuole parlare, se proprio ti volessi documentare non mi resta che rinviarti ai post (in limba) che ho raccolto in questi due anni in "SU CHIZONE WEB". Lì, lo potrai notare dagli archivi, ho seguito il discorso giorno per giorno, parlando (o meglio scrivendo) a chi fosse interessato.
    Troverai sicuramente il momento in cui si è segnato "il passaggio", l'attimo in cui mi sono determinato ad utilizzare nei miei post il mio sardo, o meglio, quello della mia comunità che segna poi il senso della mia appartenenza, l'essenza della mia stessa identità.
    Qui, ora, ripetere le stesse cose che ripeto da una vita, mi parrebbe di dar ragione a quel dottore del SSN che mi classificò tra gli ipomaniaci logorroici solo perchè ripetevo la verità che poteva sembrare pure "sana follia".
    Sono passati più di dieci anni ed è come detto, come previsto, come annunciato: Parliamo di sardo e lo facciamo in italiano (cosa che dimostra come non siamo più capaci di farlo in sardo, abbiamo bisogno della "traduzione"). Non me ne volere, se assumo questa posizione "dicendoti" questo, ma sono uno di quelli che sono "al servizio del sardo", e non mi piace farlo nella lingua romanza di chi il sardo ha cercato da sempre di cacciarlo, sterminarlo, ucciderlo, offenderlo e denigrarlo. Inizio a credere che possano esserci riusciti, "mi pariamo" esseri che vivono solo di vita apparente: Zombie?
    Credi di essere vivo e invece sei morto .... scrisse colui che possiede le 7 stelle e i 7 spiriti di Dio all'angelo della Chiesa di Sardi ma "i romani" (che avevano girato il modo) subito precisarono: Sardi è una Città dell'Asia minore, e noi, in buona fede, gli abbiamo creduto!
    Le elezioni sono appena passate sebbene siano dietro l'angolo. Unidade Indipendentista dovrebbe riuscire a superare quella soglia del 4% (muro insormontabile anche per Irs) per presentarsi alle europee, se ci si riuscisse potremo riuscire a far fare "alla lingua" il salto della qualità. Tra la destra e la sinistra io continuo a scegliere "giustizia & libertà" ... a "parigi"!!!!
    Tu lo sai come si scrive Parigi in sardo, realì...?
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    Messaggio  realista Dom Mar 01, 2009 3:08 pm

    Se ti fa senso parlare del sardo in italiano non capisco perchè tu lo faccia. Sia nel tuo sito che in questo forum scrivi in sardo e ho sempre capito quello che dici tranne che in qualche sporadico caso. Se io avessi le tue conoscenze, probabilmente scriverei in questo forum sempre in sardo ma purtroppo non è così. Non vedo l'ora di frequentare finalmente un corso di lingua sarda e spero vivamente di poter imparare quella vera e non una creata a tavolino. Pur "parlando" il campidanese, preferirei cento volte frequentare un corso solo di sardo nella variante logudorese che uno di Lsc che in me non esercita il minimo fascino. Mi dispiace che veda nel mio interesse all'argomento dei motivi puramente economici perchè così non è. Anzi è l'esatto opposto. L'unico motivo che mi ha spinto a porre queste domande e prima ancora che tu intervenissi, a sollevare l'argomento riguardo al programma, è la sensibilità che ho riguardo alla materia e il fatto che mi è parso di capire che tu sia piuttosto informato. Io ho le mie idee che nascono dai miei pensieri a da quello che intendo per lingua sarda che per me non è e non sarà mai la Lsc. Oramai non si sente parlare d'altro e penso che se si andrà avanti in questo modo, cercando di creare qualcosa che non esiste, l'unico risultato che si otterrà sarà quello di demolire definitivamente e portare all'estinzione quella che è la nostra lingua. Io partirei dall'insegnamento in tutte le scuole della lingua che hanno sempre parlato i nostri nonni e di quella che magari capiamo un po' meno ma che abbiamo sempre sentito nelle canzoni popolari e non, e che ci è sempre dispiaciuto un po' non capirne il significato. Penso che la lingua sarda esista già e che sia giusto che tutti i Sardi la conoscano nelle varie varianti e che il tempo, i fondi e le energie che si utilizzano per diffondere e tutelare la lingua sarda debbano essere rivolti a quella che esiste già. Perchè per me è o sono quelle che hanno un valore da conservare e non me ne può fregar di meno di tutti gli interessi economici che ci sono dietro la lsc se non per smascherarli e renderli di pubblico dominio. Le mie se vuoi chiamarle così, erano domande da alunna e tu da buon insegnante, se credi veramente in quello che fai, avresti fatto bene a rispondermi senza tutti quei sospetti.. a parer mio... boh boh..!!
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    Messaggio  *sardus.filius* Dom Mar 01, 2009 8:12 pm

    realista ha scritto:Se ti fa senso parlare del sardo in italiano non capisco perchè tu lo faccia. Sia nel tuo sito che in questo forum scrivi in sardo e ho sempre capito quello che dici tranne che in qualche sporadico caso. Se io avessi le tue conoscenze, probabilmente scriverei in questo forum sempre in sardo ma purtroppo non è così. Non vedo l'ora di frequentare finalmente un corso di lingua sarda e spero vivamente di poter imparare quella vera e non una creata a tavolino. Pur "parlando" il campidanese, preferirei cento volte frequentare un corso solo di sardo nella variante logudorese che uno di Lsc che in me non esercita il minimo fascino. Mi dispiace che veda nel mio interesse all'argomento dei motivi puramente economici perchè così non è. Anzi è l'esatto opposto. L'unico motivo che mi ha spinto a porre queste domande e prima ancora che tu intervenissi, a sollevare l'argomento riguardo al programma, è la sensibilità che ho riguardo alla materia e il fatto che mi è parso di capire che tu sia piuttosto informato. Io ho le mie idee che nascono dai miei pensieri a da quello che intendo per lingua sarda che per me non è e non sarà mai la Lsc. Oramai non si sente parlare d'altro e penso che se si andrà avanti in questo modo, cercando di creare qualcosa che non esiste, l'unico risultato che si otterrà sarà quello di demolire definitivamente e portare all'estinzione quella che è la nostra lingua. Io partirei dall'insegnamento in tutte le scuole della lingua che hanno sempre parlato i nostri nonni e di quella che magari capiamo un po' meno ma che abbiamo sempre sentito nelle canzoni popolari e non, e che ci è sempre dispiaciuto un po' non capirne il significato. Penso che la lingua sarda esista già e che sia giusto che tutti i Sardi la conoscano nelle varie varianti e che il tempo, i fondi e le energie che si utilizzano per diffondere e tutelare la lingua sarda debbano essere rivolti a quella che esiste già. Perchè per me è o sono quelle che hanno un valore da conservare e non me ne può fregar di meno di tutti gli interessi economici che ci sono dietro la lsc se non per smascherarli e renderli di pubblico dominio. Le mie se vuoi chiamarle così, erano domande da alunna e tu da buon insegnante, se credi veramente in quello che fai, avresti fatto bene a rispondermi senza tutti quei sospetti.. a parer mio... boh boh..!!

    aspetta realì..., e no mi cumprendas male, ti l'hapo nadu, no mi fraintendas, deo no ti connosco ancora in calidade de alunna, m'has foltzis presentadu calchi domanda de iscrizione in Iscola?
    Cando ti faeddo de sensos chi mi faghet a faeddare de sardu in italianu est propriu po su bisonzu chi sento de obrigare sos allievos (chi in sardu si naran' ischentes) a s'isforzare de impreare su sardu in sas comunicaziones. Tue mi faeddas de su sardu 'e giagios tuos, ma crees chi no esserat più o meno comente su nostru? Tzeltu chi "tabacchinu" si naraiat ancora istangu, bar = tzilleri o farmacia = butecarìa, ma pensas chi no esseran' faeddadu in campidanesu, in logudoresu, in gaddhuresu, tatharesu, catalanu o tabarchinu? Poi b'est su montagninu, chi nos hat lassadu perlas de letteratura "sardistica" (si no l'has' has legidas ti cussizo duas operas de Mialinu Pira, sa prima "Sardegna fra due lingue" in italianu, sa sigunda, "sos Sinnos" in vitzichesu istrintu, in limba.
    Comente has' a poder' notare in s'abertura de su Chizone Web, s'ortografia nazionale sarda de su Canonicu Juanne Ispanu, est s'ortografia istorica chi so' chilchende de valorizzare, chi cuntenet una prefazione titulada "al giovinetto alunno", po chi sos chi su sardu no lu connoschen'si potan' orizontare.
    Su linguista tedescu Max Leopold Wagner hat nadu chi sa limba sarda siat cumposta da istoria, ispiritu e forma ma, su dibatitu "linguisticu" s'est impanadu subra "sa forma unificante" istudiados in sas elaboratziones de sos laboratorios universitarios de mesa europa (forassiat che sardos). In Sardigna sos priogosos pesados (chi de su sardu e de sos sardos connoschen' pius nudda che pagu) han' cretidu chi sos Sardos no ischeran' iscrier' ca che tenimus "su patrimoniu iscritu" ancora totu siddadu.
    In su momentu chi faeddamus de limba sarda nos devimus intender' a cale limba limba sarda miramos, giagios nostros si puru poteran' daian' a sa peraula unu diferente valore. Sa limba nostra est ancorada a sa terra e, si no nos naschet in sa cussenzia, solu in sa terra lu podimus torrar' a agatare.
    Cun S'Iscola Sarda so' chilchende de valorizzare totu su materiale chi sa chilca, s'istudiu e sa passione riconnota m'hat torradu.
    No ti la lees' a male si ti pungo realì..., in s'iscola sarda a totu sos alunnos e sos professores (ischentes e mastros) est impostu s'obrigu 'e su sardu. Imprea su ch'ischis, su chi intendes, su chi sentis ma chistiona in sardu. Cumprendo sa possibile dificultade tua, ma paragonas sa soddisfazione?
    In s'Iscola Sarda faeddamus in Sardu, custodimos sos libberos iscritos in sardu ma, finas a oe, s'unica opposizione a los difunder' l'hamus agatadu in sos chi sun' a sos cabos de "sa Regione" e de "sas Provincias".
    Che tenimus liberos chi meritan' s'onore de una pubricazione cantu e si no pius de sa Carta 'e Logu de Marianu e Eleonora, s'Istat po me bi dia fagher' un'annualidade in sa facoltad''e Giurisprudenza po la fagher' istudiare a fundu, ma comente assumer' su tribagliu de una vida in 4 rigas?
    Tue mi paret chi sias chilchende mintzidiu, si t'interessat s'esperienzia chi poto haer' fatu in s'annualidade chi m'hat tentu occupadu in totu s'annu 2008, si bi podet iscrier' finas unu libberu. M'han' assuntu in calidad''e collaboradore, su cuntrattu fu' de collaborazione continuativa po un annu rinnovabile, chilcaian' "un'opera de visibilizzazione de su sardu in armonia cun sas esigentzias de sa vida moderna e cun d'una politica linguistica noa (chi no teniat ancora bisonzu de cambiare legges e cartas in mesa) chi esserat vicina a s'utenzia. In tres meses lis hapo dirimidu sa chilca avanzende sas soluziones chi tocat de adotare ma, sa machina amministrativa est tosta a si mover'. Immagina, m'hat fattu tribagliare in su 2008 cun fundos de su 2005 mentres chi han' aprovadu, mobilitende sos fundos de ispendere cun su pianu triennale finas a su 2012 (cun dinari chi devet arrivare da s'Istadu in su 2133)!
    Aiò, limba sarda, a l'ischidamos su Sonnu? Si t'iscries a "S'Iscola Sarda", però, e no faeddades in sardu, ti cussizo de aberrer' buca cantu est su pius pagu possibile, dogni frase chi si narat in italianu, in tedescu, in ingresu, in frantzesu, in latinu o in ispagnolu, arriscat de innescare fenomenos de contaminazione linguistica. Cando s'intrat a iscola, essende sa cultura frommada da sa matessi raighina de su cultu e teninde raportos istrintos cun sa religione (si puru cun forma laica), est bona costumanzia de si sinnare a s'antiga moda sardisca. Tue a lu connesches s'antigu modu sardiscu de si sinnare in sos momentos de su passagiu?
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    Messaggio  realista Mar Mar 03, 2009 2:32 pm

    Parlare con te di questo argomento mi scoraggia.. Con massima umiltà e dichiarata ignoranza ti ho posto certe domande con la speranza che mi potessi aiutare a capire e sviluppare meglio questo argomento che mi pare chiaro, sia caro anche a te ma non capisco perchè ti poni nei miei confronti in questa maniera che sinceramente un po' mi indispettisce e non mi mette nelle condizioni migliori per poter comunicare positivamente. Capisco quello che dici sul fatto che dovrei utilizzare la lingua sarda e penso che tu abbia anche ragione ed è quello che vorrei fare ma dato che come tu stesso hai detto non mi sono ancora iscritta nella tua scuola e tu non sei il mio professore, parlo e scrivo come mi pare. Mi dispiace dover dire queste cose proprio in una discussione in cui manifesto l'esigenza di voler imparare a parlare e scrivere il sardo nella maniera corretta ma questo è proprio il motivo per cui utilizzo l'italiano: perchè l'ho studiato e lo so scrivere "abbastanza" correttamente mentre il sardo ancora no. Questa non voleva essere una discussione sul fatto che io utilizzi il sardo oppure l'italiano per esprimermi ma sul fatto che nelle scuole dovessero insegnare una lingua sarda proprio per evitare che in futuro succeda ancora quello che capita a me (spero ancora per poco). Ti ricordo che l'italiano è la lingua con cui sono cresciuta insieme al sardo ma che è l'unica che ho imparato a parlare e scrivere correttamente che per me è importante.. magari per te no... e di cui quindi ho un po' di padronanza.

    Questa discussione nasce dal fatto che nel programma di UI è previsto l'insegnamento della lingua sarda nelle scuole e io chiedevo a voi che scrivete in questo forum, quale lingua sarda gradireste venisse insegnata nelle scuole. Io, personalmente, sono fortemente contraria all'insegnamento della Lsc e anche alla spesa di solo un quattrino in più a favore di questo progetto.
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    Messaggio  *sardus.filius* Mar Mar 03, 2009 4:20 pm

    realista ha scritto:Parlare con te di questo argomento mi scoraggia.. Con massima umiltà e dichiarata ignoranza ti ho posto certe domande con la speranza che mi potessi aiutare a capire e sviluppare meglio questo argomento che mi pare chiaro, sia caro anche a te ma non capisco perchè ti poni nei miei confronti in questa maniera che sinceramente un po' mi indispettisce e non mi mette nelle condizioni migliori per poter comunicare positivamente. Capisco quello che dici sul fatto che dovrei utilizzare la lingua sarda e penso che tu abbia anche ragione ed è quello che vorrei fare ma dato che come tu stesso hai detto non mi sono ancora iscritta nella tua scuola e tu non sei il mio professore, parlo e scrivo come mi pare. Mi dispiace dover dire queste cose proprio in una discussione in cui manifesto l'esigenza di voler imparare a parlare e scrivere il sardo nella maniera corretta ma questo è proprio il motivo per cui utilizzo l'italiano: perchè l'ho studiato e lo so scrivere "abbastanza" correttamente mentre il sardo ancora no. Questa non voleva essere una discussione sul fatto che io utilizzi il sardo oppure l'italiano per esprimermi ma sul fatto che nelle scuole dovessero insegnare una lingua sarda proprio per evitare che in futuro succeda ancora quello che capita a me (spero ancora per poco). Ti ricordo che l'italiano è la lingua con cui sono cresciuta insieme al sardo ma che è l'unica che ho imparato a parlare e scrivere correttamente che per me è importante.. magari per te no... e di cui quindi ho un po' di padronanza.

    Questa discussione nasce dal fatto che nel programma di UI è previsto l'insegnamento della lingua sarda nelle scuole e io chiedevo a voi che scrivete in questo forum, quale lingua sarda gradireste venisse insegnata nelle scuole. Io, personalmente, sono fortemente contraria all'insegnamento della Lsc e anche alla spesa di solo un quattrino in più a favore di questo progetto.

    M'has' a dever' iscusare realì..., ma semus in d'unu momentu estremamente delicadu e sos gurijos sun in segus de dogni pedra, de dogni peraula, de dogni virgola. Deo tenzo rispostas po te e po totu ma, finas ai como m'agato lassadu (o fatu) fora da dogni logu. Totu, po narrer' sas cosas, si cheren' ricumpensados, deo ite so' su macu limpiu?
    In su programma de U.I. est previstu s'Insegnamentu de sos sardu in s'iscola, est previstu in italianu (ca s'iscola est italiana) mentres chi in S'Iscola Sarda s'insegnamentu de su sardu nazionale est prerogativa giai da tempus meda ma, da sa Regione (chi hat finanziadu canes e porcos, no hat arrivadu mancu 50 centesimos po nois). Deo ti cumprendo ma mentres chi tue ses' creschida "in italianu" a mie sa famiglia, sa 'idda e sas cumpagnias m'han' pesadu in limba (e nd'hapo pagadu sas conseguentzias). No est gai facile comente podet parrer', so' arrivadu a su puntu chi deo puru devo difender' su pane. Sa discussione podet sighire ma in internet, gia l'ischis, sos lupos sun' pius de sos culumbos e cun S'Iscola Sarda nos semus cuncordende po difender' su chi hamos custodidu da s'eternidade. Ti preocupas de cale sardu insegnare in iscola, ma ite ti nde frigat? Issos sun' tentende de s'ammuntare su fallimentu culturale chi han' operadu poninde in buca de su sardu cosas chi no hat mai pensadu. Dai, si aberin' sas iscolas a sa limba sarda proponimos chi si imparet sa "guida de su contribuente", ateru nos han' ischidu imparare?
    Io non mi metto problemi sulle tue pradonanze ma, viste come si sono messe le cose me li metto sulle mie. Finora mi hanno scippato parecchie opere in sardo che ho ritrovato, solo perchè non mi sono mai nascosto e me le sono sbandierate, nel mondo della cultura occorre avere molto sospetto, i "pidocci azzaddi" sono sempre dietro l'angolo e ..... non me ne volere, a perdere non ci gioco più, non perchè abbia paura di perdere io ma solo perchè perdiamo tutti noi. Ciao!!!
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    Messaggio  realista Mar Mar 03, 2009 7:30 pm

    *sardus.filius* ha scritto:
    realista ha scritto:Parlare con te di questo argomento mi scoraggia.. Con massima umiltà e dichiarata ignoranza ti ho posto certe domande con la speranza che mi potessi aiutare a capire e sviluppare meglio questo argomento che mi pare chiaro, sia caro anche a te ma non capisco perchè ti poni nei miei confronti in questa maniera che sinceramente un po' mi indispettisce e non mi mette nelle condizioni migliori per poter comunicare positivamente. Capisco quello che dici sul fatto che dovrei utilizzare la lingua sarda e penso che tu abbia anche ragione ed è quello che vorrei fare ma dato che come tu stesso hai detto non mi sono ancora iscritta nella tua scuola e tu non sei il mio professore, parlo e scrivo come mi pare. Mi dispiace dover dire queste cose proprio in una discussione in cui manifesto l'esigenza di voler imparare a parlare e scrivere il sardo nella maniera corretta ma questo è proprio il motivo per cui utilizzo l'italiano: perchè l'ho studiato e lo so scrivere "abbastanza" correttamente mentre il sardo ancora no. Questa non voleva essere una discussione sul fatto che io utilizzi il sardo oppure l'italiano per esprimermi ma sul fatto che nelle scuole dovessero insegnare una lingua sarda proprio per evitare che in futuro succeda ancora quello che capita a me (spero ancora per poco). Ti ricordo che l'italiano è la lingua con cui sono cresciuta insieme al sardo ma che è l'unica che ho imparato a parlare e scrivere correttamente che per me è importante.. magari per te no... e di cui quindi ho un po' di padronanza.

    Questa discussione nasce dal fatto che nel programma di UI è previsto l'insegnamento della lingua sarda nelle scuole e io chiedevo a voi che scrivete in questo forum, quale lingua sarda gradireste venisse insegnata nelle scuole. Io, personalmente, sono fortemente contraria all'insegnamento della Lsc e anche alla spesa di solo un quattrino in più a favore di questo progetto.

    M'has' a dever' iscusare realì..., ma semus in d'unu momentu estremamente delicadu e sos gurijos sun in segus de dogni pedra, de dogni peraula, de dogni virgola. Deo tenzo rispostas po te e po totu ma, finas ai como m'agato lassadu (o fatu) fora da dogni logu. Totu, po narrer' sas cosas, si cheren' ricumpensados, deo ite so' su macu limpiu?
    In su programma de U.I. est previstu s'Insegnamentu de sos sardu in s'iscola, est previstu in italianu (ca s'iscola est italiana) mentres chi in S'Iscola Sarda s'insegnamentu de su sardu nazionale est prerogativa giai da tempus meda ma, da sa Regione (chi hat finanziadu canes e porcos, no hat arrivadu mancu 50 centesimos po nois). Deo ti cumprendo ma mentres chi tue ses' creschida "in italianu" a mie sa famiglia, sa 'idda e sas cumpagnias m'han' pesadu in limba (e nd'hapo pagadu sas conseguentzias). No est gai facile comente podet parrer', so' arrivadu a su puntu chi deo puru devo difender' su pane. Sa discussione podet sighire ma in internet, gia l'ischis, sos lupos sun' pius de sos culumbos e cun S'Iscola Sarda nos semus cuncordende po difender' su chi hamos custodidu da s'eternidade. Ti preocupas de cale sardu insegnare in iscola, ma ite ti nde frigat? Issos sun' tentende de s'ammuntare su fallimentu culturale chi han' operadu poninde in buca de su sardu cosas chi no hat mai pensadu. Dai, si aberin' sas iscolas a sa limba sarda proponimos chi si imparet sa "guida de su contribuente", ateru nos han' ischidu imparare?
    Io non mi metto problemi sulle tue pradonanze ma, viste come si sono messe le cose me li metto sulle mie. Finora mi hanno scippato parecchie opere in sardo che ho ritrovato, solo perchè non mi sono mai nascosto e me le sono sbandierate, nel mondo della cultura occorre avere molto sospetto, i "pidocci azzaddi" sono sempre dietro l'angolo e ..... non me ne volere, a perdere non ci gioco più, non perchè abbia paura di perdere io ma solo perchè perdiamo tutti noi. Ciao!!!

    E' proprio in virtù di questi sospetti che pongo queste domande. La paura di perdere è leggittima ma non si può rinunciare alla battaglia per questo motivo perchè è la rinuncia e le sue conseguenze la maggiore perdita. Io ti ho detto che sono cresciuta con l'italiano e con il sardo, non solo con il primo ma è solo quello che ho studiato. La mia esigenza è di completare la mia conoscenza studiando anche il secondo in modo da potermi esprimere nella scritto e nell'orale in egual maniera nelle due lingue. Frequentando la scuola ho conosciuto insegnanti di inglese che parlavano in italiano ed altre che lo facevano in inglese, così come mi è successo con l'apprendimento dello spagnolo. Non vedo dove risieda il problema se la stessa cosa dovesse succedere anche con il sardo che è già la nostra lingua ed è conosciuta alla maggioranza della popolazione, cosa che non può essere detta per le lingue straniere... Il fatto è che se non introduciamo la nostra lingua nelle scuole, tutto ciò non capiterà mai e anche le nuove generazioni si troveranno ad affrontare le stesse difficoltà che ho io. Ciò che mi spaventa, ed è per questo che ho iniziato questa discussione, è che nelle scuole non si insegni quello a cui tu ed io teniamo tantissimo ma un'invenzione che a parer mio determinerà l'estinzione di tutto quello che come dici tu è stato custodito dall'eternità. Per me è da quello che dobbiamo partire e mi piacerebbe che tutti i Sardi sapessero parlare e comprendessero almeno le principali varianti del sardo. Questo è il progetto in cui credo ed è l'unico che secondo me abbia senso. L'unità della lingua sarda non si fa, a parer mio, con la mutilazione di tutte le varianti per costruire una lingua che comprenda la gamba di una ed il braccio dell'altra ma studiando e facendo conoscere a tutti le diverse varianti. Questo è l'unico modo per difendere il nostro patrimonio e unire il popolo sardo anche con la lingua: rendendo comprensibili a tutti le diverse varianti. Penso poi che se mai una Lsc dovrà esistere in futuro, nascerà spontaneamente e non imponendo a tutti i Sardi una lingua che non conoscono. Anche fuori dall'ambiente indipendentista, parlando di insegnamento di lingua sarda, ho riscontrato un certo astio verso la Lsc perchè non viene riconosciuta come la propria lingua ma solo come un'imposizione non gradita, come penso possa essere stato con l'italiano. Il fatto di chiamarla lingua sarda non tranquillizza chi se la vede imporre perchè è e risulta sempre estranea alla maggioranza dei sardi. Penso che il fallimento di questa politica sia dovuto anche a questo. Dagli errori bisogna partire per costruire dei progetti migliori e chi come noi crede inn questo progetto deve unirsi per portarlo avanti. Diverse volte mi è stato detto che a pensarla così non sembro nemmeno un'indipendentista ma io penso che sia l'esatto contrario...
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    Messaggio  *sardus.filius* Mar Mar 03, 2009 9:07 pm

    realista ha scritto:
    *sardus.filius* ha scritto:
    realista ha scritto:Parlare con te di questo argomento mi scoraggia.. Con massima umiltà e dichiarata ignoranza ti ho posto certe domande con la speranza che mi potessi aiutare a capire e sviluppare meglio questo argomento che mi pare chiaro, sia caro anche a te ma non capisco perchè ti poni nei miei confronti in questa maniera che sinceramente un po' mi indispettisce e non mi mette nelle condizioni migliori per poter comunicare positivamente. Capisco quello che dici sul fatto che dovrei utilizzare la lingua sarda e penso che tu abbia anche ragione ed è quello che vorrei fare ma dato che come tu stesso hai detto non mi sono ancora iscritta nella tua scuola e tu non sei il mio professore, parlo e scrivo come mi pare. Mi dispiace dover dire queste cose proprio in una discussione in cui manifesto l'esigenza di voler imparare a parlare e scrivere il sardo nella maniera corretta ma questo è proprio il motivo per cui utilizzo l'italiano: perchè l'ho studiato e lo so scrivere "abbastanza" correttamente mentre il sardo ancora no. Questa non voleva essere una discussione sul fatto che io utilizzi il sardo oppure l'italiano per esprimermi ma sul fatto che nelle scuole dovessero insegnare una lingua sarda proprio per evitare che in futuro succeda ancora quello che capita a me (spero ancora per poco). Ti ricordo che l'italiano è la lingua con cui sono cresciuta insieme al sardo ma che è l'unica che ho imparato a parlare e scrivere correttamente che per me è importante.. magari per te no... e di cui quindi ho un po' di padronanza.

    Questa discussione nasce dal fatto che nel programma di UI è previsto l'insegnamento della lingua sarda nelle scuole e io chiedevo a voi che scrivete in questo forum, quale lingua sarda gradireste venisse insegnata nelle scuole. Io, personalmente, sono fortemente contraria all'insegnamento della Lsc e anche alla spesa di solo un quattrino in più a favore di questo progetto.

    M'has' a dever' iscusare realì..., ma semus in d'unu momentu estremamente delicadu e sos gurijos sun in segus de dogni pedra, de dogni peraula, de dogni virgola. Deo tenzo rispostas po te e po totu ma, finas ai como m'agato lassadu (o fatu) fora da dogni logu. Totu, po narrer' sas cosas, si cheren' ricumpensados, deo ite so' su macu limpiu?
    In su programma de U.I. est previstu s'Insegnamentu de sos sardu in s'iscola, est previstu in italianu (ca s'iscola est italiana) mentres chi in S'Iscola Sarda s'insegnamentu de su sardu nazionale est prerogativa giai da tempus meda ma, da sa Regione (chi hat finanziadu canes e porcos, no hat arrivadu mancu 50 centesimos po nois). Deo ti cumprendo ma mentres chi tue ses' creschida "in italianu" a mie sa famiglia, sa 'idda e sas cumpagnias m'han' pesadu in limba (e nd'hapo pagadu sas conseguentzias). No est gai facile comente podet parrer', so' arrivadu a su puntu chi deo puru devo difender' su pane. Sa discussione podet sighire ma in internet, gia l'ischis, sos lupos sun' pius de sos culumbos e cun S'Iscola Sarda nos semus cuncordende po difender' su chi hamos custodidu da s'eternidade. Ti preocupas de cale sardu insegnare in iscola, ma ite ti nde frigat? Issos sun' tentende de s'ammuntare su fallimentu culturale chi han' operadu poninde in buca de su sardu cosas chi no hat mai pensadu. Dai, si aberin' sas iscolas a sa limba sarda proponimos chi si imparet sa "guida de su contribuente", ateru nos han' ischidu imparare?
    Io non mi metto problemi sulle tue pradonanze ma, viste come si sono messe le cose me li metto sulle mie. Finora mi hanno scippato parecchie opere in sardo che ho ritrovato, solo perchè non mi sono mai nascosto e me le sono sbandierate, nel mondo della cultura occorre avere molto sospetto, i "pidocci azzaddi" sono sempre dietro l'angolo e ..... non me ne volere, a perdere non ci gioco più, non perchè abbia paura di perdere io ma solo perchè perdiamo tutti noi. Ciao!!!

    E' proprio in virtù di questi sospetti che pongo queste domande. La paura di perdere è leggittima ma non si può rinunciare alla battaglia per questo motivo perchè è la rinuncia e le sue conseguenze la maggiore perdita. Io ti ho detto che sono cresciuta con l'italiano e con il sardo, non solo con il primo ma è solo quello che ho studiato. La mia esigenza è di completare la mia conoscenza studiando anche il secondo in modo da potermi esprimere nella scritto e nell'orale in egual maniera nelle due lingue. Frequentando la scuola ho conosciuto insegnanti di inglese che parlavano in italiano ed altre che lo facevano in inglese, così come mi è successo con l'apprendimento dello spagnolo. Non vedo dove risieda il problema se la stessa cosa dovesse succedere anche con il sardo che è già la nostra lingua ed è conosciuta alla maggioranza della popolazione, cosa che non può essere detta per le lingue straniere... Il fatto è che se non introduciamo la nostra lingua nelle scuole, tutto ciò non capiterà mai e anche le nuove generazioni si troveranno ad affrontare le stesse difficoltà che ho io. Ciò che mi spaventa, ed è per questo che ho iniziato questa discussione, è che nelle scuole non si insegni quello a cui tu ed io teniamo tantissimo ma un'invenzione che a parer mio determinerà l'estinzione di tutto quello che come dici tu è stato custodito dall'eternità. Per me è da quello che dobbiamo partire e mi piacerebbe che tutti i Sardi sapessero parlare e comprendessero almeno le principali varianti del sardo. Questo è il progetto in cui credo ed è l'unico che secondo me abbia senso. L'unità della lingua sarda non si fa, a parer mio, con la mutilazione di tutte le varianti per costruire una lingua che comprenda la gamba di una ed il braccio dell'altra ma studiando e facendo conoscere a tutti le diverse varianti. Questo è l'unico modo per difendere il nostro patrimonio e unire il popolo sardo anche con la lingua: rendendo comprensibili a tutti le diverse varianti. Penso poi che se mai una Lsc dovrà esistere in futuro, nascerà spontaneamente e non imponendo a tutti i Sardi una lingua che non conoscono. Anche fuori dall'ambiente indipendentista, parlando di insegnamento di lingua sarda, ho riscontrato un certo astio verso la Lsc perchè non viene riconosciuta come la propria lingua ma solo come un'imposizione non gradita, come penso possa essere stato con l'italiano. Il fatto di chiamarla lingua sarda non tranquillizza chi se la vede imporre perchè è e risulta sempre estranea alla maggioranza dei sardi. Penso che il fallimento di questa politica sia dovuto anche a questo. Dagli errori bisogna partire per costruire dei progetti migliori e chi come noi crede inn questo progetto deve unirsi per portarlo avanti. Diverse volte mi è stato detto che a pensarla così non sembro nemmeno un'indipendentista ma io penso che sia l'esatto contrario...
    Suspect

    Sai realì..., non siamo più in campagna elettorale (lo hai osservato pure tu) le maglie si sono allentate e c'è un rincorrersi a chi la spara più grossa. Ci sono due leggi in vigore (una regionale del '97 ed una nazionale del '99) oltre ad una nota informativa del luglio 2008 che da precise indicazioni agli sportellisti ma quelli della Regione e del "sardo amministrativo" hanno topato la filosofia della legge e la indicazione delle norme. Non me la sento di parlarne in rete perchè "gli altri" potrebbero trarre spunto e pararsi il culo dopo essersene strafottuti del sardo e del resto per tutto il tempo. Ti inviterei (e inviterei tutti i compagni) a sensibilizzare le amministrazioni locali ad organizzare incontri ai quali invitare gli attivisti de S'Iscola Sarda. Tutto quello che so, che ho e che posso lo metto in campo con tutto il cuore, ma non in questo modo. Chi ha sbagliato ed ha responsabilità sul e del fallimento deve emergere, deve saltar fuori. Ora, io lo so chi c'è dietro, ma non sono io a doverlo dire o dimostrare. Ti potrei dire che nella legge nazionale c'è una forma di disparità di trattamento che nessuno ha colto. Ci hanno parlato a più riprese di ufficialità, di parificazione tra sardo e italiano e chi, come te, l'ha appreso in buona fede, s'è fidato ma è stato imbrogliato. Ora, se veramente vogliamo uscire con i programmi, con i testi e con tutto quello che occorre che far ripartire questa storia, occorre prima bloccare la dissacrazione, ristabilire l'ordine legale (ed anche quello economico e finanziario), incontrarci con le popolazioni e discutere.
    Siamo già in ritardo (ma la colpa non è nostra), oggi come oggi continuiamo a subire quel genocidio linguistico e spirituale operato dall'indicizzazione fascista ed iniziato col concilio episcopale di Oristano nel 1924 (pensi che il Premio Nobel a Grazia Deledda nel 1925 l'abbiano dato così, perchè ha scritto canne al vento?). Sappiamo ancora troppo poco di noi, o meglio sapete poco o niente. In questi ultimi 10 anni hanno pensato a fabbricare il sardo ma non l'hanno cercato mai. Tu mi dici del sardo dei tuoi nonni, realì..., ma lo sai che è ancora sotto chiave? Che i sigilli non sono stati ancora rimossi?
    Si fa in fretta a dire lingua sarda, sono un appassionato cultore e la ricerca che ho condotto nelle biblioteche e negli archivi (pubblici e privati) mi ha ricompensato oltre ogni modo ed ogni oltre misura, ma, finora, non hanno voluto che lavorassi perchè occorreva sponsorizzare quell'obrobrio linguistico strutturale. Tu hai studiato l'italiano, a me lo hanno fatto studiare e, nel contempo hanno fatto in modo che dimenticassi quel pò che sapevo. Sono fortunato, mi hanno adottato in S'Iscola Sarda, faccio parte della CSS (che è una minoranza linguistica storica a pieno titolo seppure anch'essa snobbata ed eliminata dai tabulati) e sono impegnato da sempre al pieno recupero della cultura dei nostri padri. Ho scoperto cose davvero interessanti, mi sono concentrato sugli studi dello "spirito" dei Sardi e, che dirti, se ti dicessi che sono a stretto contatto con la divinità tu che penseresti?
    Il cerchio stringe, il tempo che manca non è poi così tanto, non ce la fanno più a terci fuori, stanno cedendo, e non posso rischiare di compromettere il lavoro di generazioni. Arriverà il momento in cui potrò essere più chiaro e preciso, non mi risparmierò, realì..., l'hai notato pure tu, non è un discorso d'interesse io amo il mio lavoro, la mia gente e la mia terra, a loro darò pure l'anima ma prima occorre eliminare tutto questo "afferra afferra", in sardegna c'era una società apotropaica, tutta questa sardità apparente è solo la maschera dell'italianità corrotta e non possiamo correre il rischio di vederla rigenerarsi, soprattutto perchè la crisi ha inizio qui e quando uscirà la ragion veduta qualcuno preferirebbe sotterrarsi!!!
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    Messaggio  realista Mer Mar 04, 2009 12:02 pm

    *sardus.filius* ha scritto:

    Sai realì..., non siamo più in campagna elettorale (lo hai osservato pure tu) le maglie si sono allentate e c'è un rincorrersi a chi la spara più grossa. Ci sono due leggi in vigore (una regionale del '97 ed una nazionale del '99) oltre ad una nota informativa del luglio 2008 che da precise indicazioni agli sportellisti ma quelli della Regione e del "sardo amministrativo" hanno topato la filosofia della legge e la indicazione delle norme. Non me la sento di parlarne in rete perchè "gli altri" potrebbero trarre spunto e pararsi il culo dopo essersene strafottuti del sardo e del resto per tutto il tempo. Ti inviterei (e inviterei tutti i compagni) a sensibilizzare le amministrazioni locali ad organizzare incontri ai quali invitare gli attivisti de S'Iscola Sarda. Tutto quello che so, che ho e che posso lo metto in campo con tutto il cuore, ma non in questo modo. Chi ha sbagliato ed ha responsabilità sul e del fallimento deve emergere, deve saltar fuori. Ora, io lo so chi c'è dietro, ma non sono io a doverlo dire o dimostrare. Ti potrei dire che nella legge nazionale c'è una forma di disparità di trattamento che nessuno ha colto. Ci hanno parlato a più riprese di ufficialità, di parificazione tra sardo e italiano e chi, come te, l'ha appreso in buona fede, s'è fidato ma è stato imbrogliato. Ora, se veramente vogliamo uscire con i programmi, con i testi e con tutto quello che occorre che far ripartire questa storia, occorre prima bloccare la dissacrazione, ristabilire l'ordine legale (ed anche quello economico e finanziario), incontrarci con le popolazioni e discutere.
    Siamo già in ritardo (ma la colpa non è nostra), oggi come oggi continuiamo a subire quel genocidio linguistico e spirituale operato dall'indicizzazione fascista ed iniziato col concilio episcopale di Oristano nel 1924 (pensi che il Premio Nobel a Grazia Deledda nel 1925 l'abbiano dato così, perchè ha scritto canne al vento?). Sappiamo ancora troppo poco di noi, o meglio sapete poco o niente. In questi ultimi 10 anni hanno pensato a fabbricare il sardo ma non l'hanno cercato mai. Tu mi dici del sardo dei tuoi nonni, realì..., ma lo sai che è ancora sotto chiave? Che i sigilli non sono stati ancora rimossi?
    Si fa in fretta a dire lingua sarda, sono un appassionato cultore e la ricerca che ho condotto nelle biblioteche e negli archivi (pubblici e privati) mi ha ricompensato oltre ogni modo ed ogni oltre misura, ma, finora, non hanno voluto che lavorassi perchè occorreva sponsorizzare quell'obrobrio linguistico strutturale. Tu hai studiato l'italiano, a me lo hanno fatto studiare e, nel contempo hanno fatto in modo che dimenticassi quel pò che sapevo. Sono fortunato, mi hanno adottato in S'Iscola Sarda, faccio parte della CSS (che è una minoranza linguistica storica a pieno titolo seppure anch'essa snobbata ed eliminata dai tabulati) e sono impegnato da sempre al pieno recupero della cultura dei nostri padri. Ho scoperto cose davvero interessanti, mi sono concentrato sugli studi dello "spirito" dei Sardi e, che dirti, se ti dicessi che sono a stretto contatto con la divinità tu che penseresti?
    Il cerchio stringe, il tempo che manca non è poi così tanto, non ce la fanno più a terci fuori, stanno cedendo, e non posso rischiare di compromettere il lavoro di generazioni. Arriverà il momento in cui potrò essere più chiaro e preciso, non mi risparmierò, realì..., l'hai notato pure tu, non è un discorso d'interesse io amo il mio lavoro, la mia gente e la mia terra, a loro darò pure l'anima ma prima occorre eliminare tutto questo "afferra afferra", in sardegna c'era una società apotropaica, tutta questa sardità apparente è solo la maschera dell'italianità corrotta e non possiamo correre il rischio di vederla rigenerarsi, soprattutto perchè la crisi ha inizio qui e quando uscirà la ragion veduta qualcuno preferirebbe sotterrarsi!!!

    Cosa dire allora? Aspetto con ansia il momento in cui potrai essere più chiaro. Quello che dici è molto interessante e mi piacerebbe saperne di più ma se non puoi o vuoi parlare...Sono convinta anche che farai un ottimo lavoro!!! Mi piacerebbe conoscerti.. Quando ci vediamo?
    *sardus.filius*
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    Messaggio  *sardus.filius* Lun Mar 09, 2009 1:31 am

    realista ha scritto:
    *sardus.filius* ha scritto:

    Sai realì..., non siamo più in campagna elettorale (lo hai osservato pure tu) le maglie si sono allentate e c'è un rincorrersi a chi la spara più grossa. Ci sono due leggi in vigore (una regionale del '97 ed una nazionale del '99) oltre ad una nota informativa del luglio 2008 che da precise indicazioni agli sportellisti ma quelli della Regione e del "sardo amministrativo" hanno topato la filosofia della legge e la indicazione delle norme. Non me la sento di parlarne in rete perchè "gli altri" potrebbero trarre spunto e pararsi il culo dopo essersene strafottuti del sardo e del resto per tutto il tempo. Ti inviterei (e inviterei tutti i compagni) a sensibilizzare le amministrazioni locali ad organizzare incontri ai quali invitare gli attivisti de S'Iscola Sarda. Tutto quello che so, che ho e che posso lo metto in campo con tutto il cuore, ma non in questo modo. Chi ha sbagliato ed ha responsabilità sul e del fallimento deve emergere, deve saltar fuori. Ora, io lo so chi c'è dietro, ma non sono io a doverlo dire o dimostrare. Ti potrei dire che nella legge nazionale c'è una forma di disparità di trattamento che nessuno ha colto. Ci hanno parlato a più riprese di ufficialità, di parificazione tra sardo e italiano e chi, come te, l'ha appreso in buona fede, s'è fidato ma è stato imbrogliato. Ora, se veramente vogliamo uscire con i programmi, con i testi e con tutto quello che occorre che far ripartire questa storia, occorre prima bloccare la dissacrazione, ristabilire l'ordine legale (ed anche quello economico e finanziario), incontrarci con le popolazioni e discutere.
    Siamo già in ritardo (ma la colpa non è nostra), oggi come oggi continuiamo a subire quel genocidio linguistico e spirituale operato dall'indicizzazione fascista ed iniziato col concilio episcopale di Oristano nel 1924 (pensi che il Premio Nobel a Grazia Deledda nel 1925 l'abbiano dato così, perchè ha scritto canne al vento?). Sappiamo ancora troppo poco di noi, o meglio sapete poco o niente. In questi ultimi 10 anni hanno pensato a fabbricare il sardo ma non l'hanno cercato mai. Tu mi dici del sardo dei tuoi nonni, realì..., ma lo sai che è ancora sotto chiave? Che i sigilli non sono stati ancora rimossi?
    Si fa in fretta a dire lingua sarda, sono un appassionato cultore e la ricerca che ho condotto nelle biblioteche e negli archivi (pubblici e privati) mi ha ricompensato oltre ogni modo ed ogni oltre misura, ma, finora, non hanno voluto che lavorassi perchè occorreva sponsorizzare quell'obrobrio linguistico strutturale. Tu hai studiato l'italiano, a me lo hanno fatto studiare e, nel contempo hanno fatto in modo che dimenticassi quel pò che sapevo. Sono fortunato, mi hanno adottato in S'Iscola Sarda, faccio parte della CSS (che è una minoranza linguistica storica a pieno titolo seppure anch'essa snobbata ed eliminata dai tabulati) e sono impegnato da sempre al pieno recupero della cultura dei nostri padri. Ho scoperto cose davvero interessanti, mi sono concentrato sugli studi dello "spirito" dei Sardi e, che dirti, se ti dicessi che sono a stretto contatto con la divinità tu che penseresti?
    Il cerchio stringe, il tempo che manca non è poi così tanto, non ce la fanno più a terci fuori, stanno cedendo, e non posso rischiare di compromettere il lavoro di generazioni. Arriverà il momento in cui potrò essere più chiaro e preciso, non mi risparmierò, realì..., l'hai notato pure tu, non è un discorso d'interesse io amo il mio lavoro, la mia gente e la mia terra, a loro darò pure l'anima ma prima occorre eliminare tutto questo "afferra afferra", in sardegna c'era una società apotropaica, tutta questa sardità apparente è solo la maschera dell'italianità corrotta e non possiamo correre il rischio di vederla rigenerarsi, soprattutto perchè la crisi ha inizio qui e quando uscirà la ragion veduta qualcuno preferirebbe sotterrarsi!!!

    Cosa dire allora? Aspetto con ansia il momento in cui potrai essere più chiaro. Quello che dici è molto interessante e mi piacerebbe saperne di più ma se non puoi o vuoi parlare...Sono convinta anche che farai un ottimo lavoro!!! Mi piacerebbe conoscerti.. Quando ci vediamo?

    Po tenner' agiornada a realista e po invitare a sighire s'arrejonamentu subra sos chiarimentos chi abisonzan' primu de inserire sa limba sarda in sas iscolas, bos invito a sighire su dibattitu chi s'est isvilupende subra sos interventos de Micheli Pinna e de Oliviero Nioi chi denuntzias sa PROGNOSI RISERVADA de sa Limba sarda. In http://www.sardegnaeliberta.it/?p=1474#comments hapo fattu tres cummentos tecnicos in s'iscambiu cun d'unu frequentador''e su Situ; in http://www.sardegnaeliberta.it/?p=1476 ateros duos subra sas riflessiones de Micheli Pinna a propositu de sa limba sarda in sas Iscolas, chi dat unu quadru "pius chiaru" ma finamentas pius desolante.

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